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L'innocente
 
L'innocente 2011-03-24 21:24:22 Fermìn90
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Fermìn90 Opinione inserita da Fermìn90    24 Marzo, 2011
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Un D'Annunzio più umano

Non amo particolarmente D’Annunzio, anzi direi che proprio non sopporto quell’atteggiamento di esagerata esaltazione delle capacità superomistiche che pervadono i suoi scritti, contaminando anche lo stile, ampolloso e particolarmente ricercato. L’innocente però rappresenta un po’ una evoluzione di questa situazione e , nonostante la figura del superuomo non venga totalmente abbandonata, quanto meno è ridimensionata. Tullio Hermil è la concretizzazione di tutte le caratteristiche del super uomo: raffinato intellettuale, dissoluto ed egoista; ma allo stesso tempo è un uomo normale che si mostra al lettore per quello che è, tramite monologhi particolarmente intimi, in cui esprime i suoi stati d’animo, le sue sensazioni… le sue paure. Nonostante egli sia infedele nei confronti della moglie , quando quest’ultima rimane in cinta di un altro, inizia per lui un supplizio che lo porterà ad uccidere l‘ “innocente”. D’Annunzio con uno stile elegante, prezioso , raffinato, ci regala un personaggio complesso : un anti eroe , capace di ammaliare con i suoi discorsi intellettuali e acuti, ma allo stesso tempo di far inorridire per i suoi comportamenti e per i suoi atteggiamenti, così terribili, così umani.

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Consigliato a chi ha letto...
A chi vuole scoprire un
D'Annunzio più umano e meno super uomo.
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Commenti

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Sono d'accordo con te quando parli di quel famoso atteggiamento che non può essere che nominato: d'annunziano.
Complimenti, bella recensione comunque! :)
Grazie! Si effettivamente quell'atteggiamento non lo si può chiamare in altro modo. Mi sembra che neanche a te piaccia molto D'Annunzio :)
In risposta ad un precedente commento
darkala92
25 Marzo, 2011
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Direi più che altro che durante il mio percorso letterario ho incontrato due "uomini" con i quali ho avuto pessimi rapporti, che si sono trasformate in vere e proprie relazioni pericolose: Kafka e D'Annunzio. :)))
Bravo Michele, ottimo lavoro.
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