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le tante facce dell'io
Vitagelo Moscarda scopre che gli altri si fanno di lui una immagine diversa da quella che egli si è creato. In poche parole capisce di non essere "uno", ma "centomila" nelle prospettive degli altri, e quindi... "nessuno". Per vincere questa situazione ricorre ad una serie di gesti folli, che saranno la sua salvezza in quanto lo porteranno a rinunciare ad ogni identità per abbandonarsi al puro scorrere della vita. Pirandello riprende il tema che nel fu Mattia Pascal era stato solo accennato e posto come problema, proponendoci ora un’accurata analisi risolutiva, e indicandoci l’unica via di salvezza: la follia.
Sicuramente un’opera non particolarmente scorrevole , priva di importanti eventi narrativi ma finalizzata all’esposizione di concezioni e convinzioni dottrinali, direi quasi filosofiche; e di questo ne risente anche il linguaggio, articolato, complesso , a volte astratto. Tutto il racconto è in definitiva un appassionante e intrigante soliloquio del protagonista , che con maestria , partendo da situazioni concrete e particolari ( per esempio il suo naso storto), allarga il discorso alla situazione generale dell’essere umano, che non deve più pensare alla morte o pregare : ” Io non l'ho più questo bisogno, perché muojo ogni attimo io, e rinasco nuovo e senza ricordi: vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori.”
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C'è chi ti vota contro a prescindere...pertanto io mi sono trovato su alcune mie recensioni 2 voti negativi. E' qualcosa di sciocco: se a me non piace una recensione non la voto e finisce là.
Bisognerebbe proporre di abolire il voto negativo; come accade in altri "social network", semplicemente il "mi piace". Non c'è bisogno del voto negativo, o voto mi piace o no.
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