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Eccezionale
Sicuramente uno dei migliori romanzi della peraltro esigua tradizione narrativa italiana moderna... La trama è articolata e avvincente, De Roberto ha una visione assolutamente disincantata della società e delle relazioni interpersonali, che si snoda senza alcun cedimento a retorica o sentimentalismi di sorta, con una prosa scorrevole spesso piena di ironia . Questo romanzo ha avuto poco successo di quanto, a mio parere, meritasse , forse a causa del giudizio assai sfavorevole pronunciato da Benedetto Croce, oppure piu’ probabilmente per il suo anticlericalismo e la sua ottica sociopolitica, scettica al punto da non risparmiare neanche l'istituto della famiglia. Fortunatamente questa diffidenza e repulsione, ultimamente e’ diminuita ed anzi si sta’ assistendo ad una riscoperta di questo meraviglioso romanzo che fornisce un’interpretazione della vita antimanzoniana, ma a mio parere molto piu’ moderna. I personaggi sono incredibilmente veri oggi come ieri. Da una parte i potenti, che possono sempre tutto su tutti, e dall’altra parte i poveri che guardano con accettazione le sopraffazioni dei primi a volte incantati a volte con troppa arrendevolezza. Il ricco e il povero di ieri, di oggi e di domani, il tutto retto dalla sovrana ignoranza di sentimenti degli uni così come degli altri. In particolare, il profondo egoismo, l’autoaffermazione personale della maggior parte dei vicerè, così come la remissione, l’asservimento di alcuni personaggi, soprattutto femminili (come la principessina Teresina, la contessa Matilde, e forse alla stessa Chiara nei confronti del figlioccio), denotano la triste consapevolezza di non poter vivere senza il dolore della solitudine per inseguire la potenza e per mantenere l’apparenza di ciò che si ha.