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il fu mattia pascal
Quest'opera, tra le più note scritte da Pirandello, viene pubblicata per la prima volta nel 1904, per i canoni letterari del tempo fu di una modernità sconvolgente. Trovo che ancora oggi, a più di un secolo di distanza,sia dal punto di vista della forma sia per quanto riguarda il contenuto, si possa definire questo classico della letteratura italiana ancora attuale, non per niente si intende per classico un libro che anche a distanza di anni,mantiene inalterata la sua carica innovativa e la sua seduttività. Ma veniamo al contenuto: Mattia Pascal si trova per caso al casino di Montecarlo, dove vince una notevole somma di denaro. Durante il tragitto per tornare a casa legge sul giornale la notizia del proprio suicidio e allora immediatamente, senza riflettere troppo sulle conseguenze,adottando il nome di Adriano Meis, decide di assecondare lo scambio di persona, ed inizia a girovagare per l'Europa e per l'Italia, in seguito si stabilisce a Roma . Ma al destino non si comanda e tantomeno lo si può costruire su misura, così la libertà tanto agoniata si trasforma per Adriano in un boomerang, egli infatti si accorge che la mancanza di riconoscimento sociale lo priva anche della propria identità più profonda. Pirandello in questo romanzo concepisce la realtà come una formalità, non è importante che una cosa sia vera, basta che possa esserlo, come Mattia che non è morto realmente ma tornando a casa scopre che è stato velocemente dimenticato e si trova nella triste situazione di aver comunque perso tutto.