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L'ultima discesa
 
L'ultima discesa 2018-06-18 03:54:41 Bruno Elpis
Voto medio 
 
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Stile 
 
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    18 Giugno, 2018
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Ero dipendente dalla neve polverosa

L’ultima discesa di Eric Lemarque è disegnata nella copertina di questo libro (“Quella montagna della Sierra Nevada… 3.400 metri… Conoscevo il Mammoth come il palmo delle mie mani”) che narra la storia di una doppia dipendenza.
Dalla droga: “La mia dipendenza dalla polvere… la mia polvere era metanfetamina, lo speed, una delle droghe più pericolose e devastanti”.
Dalla neve: “Io ero dipendente dalla neve polverosa.. I suoi cristalli sono minuscoli, asciutti e più leggeri dell’aria”.

La prima dipendenza è di gran lunga la più pericolosa (“Ero diventato una marionetta nelle mani della mia dipendenza”) e distruttiva (“Ed ero sempre più solo, perché avevo completamente dimenticato come ci si relaziona con le persone”).

La seconda dipendenza, più naturale, porta il protagonista verso gli sport invernali: lo snowboard (“Quando succede e non opponi resistenza, è facile mollare il timone e farti trasportare. Allora diventi parte della natura che ti circonda e la natura diventa parte di te”), l’hockey.

Il virtuosismo sportivo (“Ero in grado di fare qualsiasi cosa con lo snowboard, scender in andatura forward o fakie, in frontside o backside indipendentemente dal piede d’appoggio, affrontare ogni tipodi discesa, eseguire salti, rotazioni e praticamente tutti i trick che facevano i professionisti… facevo snowboard per il puro piacere di farlo, usando la tavola, i rail e i salti disseminati sulle piste come mio personale playground”) tuttavia tende una trappola (“La mia intenzione era quella di surfare su una cornice, una specie di onda di neve ghiacciata che si forma lungo il bordo di una cresta, una piattaforma di lancio ideale per un salto favoloso”) alla mente offuscata dalla droga (“Probabilmente fu l’azione combinata dell’ipotermia, della disidratazione, della fame, dello sfinimento totale e anche dell’astinenza dalla droga”).

Smarrirsi sulla montagna (“Con quei pupazzi lasciavo delle tracce di me e del mio passaggio, come Pollicino”) è un’esperienza terrificante. Ma è anche la premessa per la redenzione…

Giudizio finale: jemale, mistico, redentore

Bruno Elpis

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Commenti

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In famiglia hanno visto il film, deludente a detta loro. Ciao Bruno.
In risposta ad un precedente commento
Bruno Elpis
06 Luglio, 2018
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Ciao Laura, allora il film è in sintonia con il romanzo... :-)
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