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Sette anni nel Tibet
 
Sette anni nel Tibet 2014-08-14 16:45:14 giada78
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
giada78 Opinione inserita da giada78    14 Agosto, 2014
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Importante testimonianza storoca

Penso che Sette anni nel Tibet di H. Harrer sia uno dei libri che vada assolutamente letto nella vita. In questo libro autobiografico, Harrer racconta la propria incredibile avventura che lo ha portato a lasciare la sua patria e la moglia incinta, poca prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale, con lo scopo di raggiungere le vette più alte del mondo. Tuttavia il destino riservò ad Harrer qualcosa di diverso e assolutamente non previso: prima la prigionia in un campo di concentramento inglese (anche se come precisa Harrer la prigionia non era male: molto tempo per leggere, per praticare sport, pranzi abbondanti e anche la possibilità di brevi escursioni sotto sorveglianza nei dintorni), quindi innumerevoli tentativi di evasione, poi finalmente l’evasione e l’attraversamento di terreni inospitali sia per la natura ostile, per gli animali pericolosi e per i banditi, infine l’arrivo nel Tibet –allora libero- e l’amicizia con un giovanissimo Dalai Lama. Ma quello che rende prezioso questo libro non è il racconto, l’avventura narrata dallo scrittore. E’ la testimonianza storica che esso offre, il racconto degli ultimi momenti di vita di “un piccolo popolo pacifico” –come viene definito nel libro- prima dell’invasione cinese nel 1951. Quello che mi ha colpito in particolar modo è il rapporto tra Harrer ed il Dalai Lama: Harrer descrive infatti il giovanissimo Dio-Re come un giovane estremamente colto che lo faceva vergognare al pensiero di come era lui stesso alla stessa età. Durante l’invasione cinese, il comportamento e le scelte del Dalai Lama, descritte da Harrer, non furono assolutamente quelle di un ragazzino ma piuttosto quelle di un uomo saggio di grande esperienza. Leggendo il libro mi sono chiesta più volte se questa profonda saggezza non potesse realmente provenire da tutte le precedenti reincarnazioni (anche se sono cattolica…). Vorrei solo concludere questa recensione facendo presente che il libro è stato tradotto anche in tibetano e che Harrer fu proclamato “Persona non gradita” dal governo cinese.

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Commenti

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Figurati se i cinesi gradivano...
E' da una vita che voglio leggerlo!
Ciao Giada.
Da come l'hai presentato, dev'essere un libro parecchio interessante.
A casa ho una pila di libri in attesa di lettura; pero' ho memorizzato il titolo: chissà' ...
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