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Ventimila leghe sotto i mari
 
Ventimila leghe sotto i mari 2014-01-18 12:40:14 Renzo Montagnoli
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    18 Gennaio, 2014
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Il misterioso capitano Nemo

Nelle mie rilettura di romanzi che mi avevano appassionato da ragazzo non poteva mancare Ventimila leghe sotto i mari, una delle opere più riuscite di Jules Verne, scrittore francese piuttosto fecondo.
Dico subito che il mio giudizio è rimasto inalterato: è un gran libro.
Se molti anni fa non mi ero posto il problema di ricercare i motivi per cui mi era piaciuto tanto, ora invece ho sentito la necessità di comprendere il perché di tanta soddisfazione.
La vicenda inizia nel 1866, allorché un mostro imprecisato affonda o fa scomparire navi, ingenerando un vero e proprio terrore fra i marinai. Si organizza così una spedizione per cercare di far luce sul mistero, ma anche la nave incaricata allo scopo, del cui equipaggio fanno parte il professor Pierre Aronnax e il suo servo Consiglio, finirà per soccombere. Pur tuttavia i marinai e i passeggeri non diventeranno dei naufraghi, ma verranno ospitati a bordo del mostro, che si rivela essere un sottomarino, il cui capitano si chiama Nemo. Lì avranno modo di scoprire le straordinarie bellezze dei mari, nelle loro profondità, un mondo vietato a tutti gli altri, fatta eccezione per il comandante del Nautilus (questo è il nome della nave), che ha eletto a sua dimora l’oceano.
Non vado oltre, al fine di non togliere il piacere a chi volesse leggerlo per la prima volta.
E’ evidente che la trama, per quanto fantasiosa - ma anche legata a una tecnologia che allora era agli albori (i primi episodi di guerra sottomarina, condotta con rudimentali battelli mossi a forza di braccia, si ebbero nel corso della Guerra di Secessione americana) - è tale da avvincere il lettore dalla prima all’ultima pagina.
Il romanzo, tuttavia, oltre che a stupire per una fantasia profusa a piene mani, presenta altri elementi di interesse. In particolare il comandante, il capitano Nemo, è un genio, ma anche un essere misterioso. Costui è un personaggio ombroso, spesso chiuso in se stesso, un essere in cui generosità e odio si accompagnano in egual misura. Se da un lato si presenta assetato di conoscenza, dall’altro è animato da un livore profondo che lo spinge a cercare una vendetta per un torto subito dagli inglesi che gli hanno tolto tutto, la patria, l’amore e i figli. E’ insofferente alle regole scritte di un mondo di cui ritiene di non far più parte, perché ora la sua patria sono i mari, in cui correre libero. A voler ben guardare il profilo del capitano Neno ricorda un po’ quello classico dell’anarchico e probabilmente anarchico lo è, considerato che non si ritiene più parte di un genere umano asservito ai potenti, ma per rimanere tale ora è lui che deve dimostrare di essere altrettanto potente, anzi addirittura di più.
Il romanzo ha un suo ritmo, una sua tensione costante, grazie allo stile dell’autore, sempre agile, anche se talvolta un po’ appesantito dalle descrizioni naturalistiche. L’ambientazione é da plauso, così come i dialoghi, mai grevi, snelli, e altrettanto riuscita è l’atmosfera, opprimente, grigia, tesa come un elastico tirato al massimo.
Non è che gli altri personaggi siano solo abbozzati, perché anzi son ben delineati, ma lui, il capitano Nemo, con la sua contrastante personalità occupa di fatto la scena e la sua presenza aleggia anche quando non sembra presente.
L’abilità di Verne appare quasi incredibile, tanto più che si parla di un autore del XIX secolo, un’epoca in cui di romanzi strutturati in modo completo e armonico non ce ne sono stati molti.
E così, rapiti dalla lettura, si arriva all’ultima pagina senza accorgersi del trascorrere del tempo, appagati, ma anche desiderosi di un seguito, che ci sarà con L’isola misteriosa, un altro bel romanzo, ma non riuscito così bene come questo, che consiglio vivamente.

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Commenti

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Amai questo meraviglioso romanzo e la figura del capitano Nemo mi colpì particolarmente. L'hai definito un anarchico, considerazione che condivido in pieno. Complimenti per la recensione.
Bellissima recensione che condivido in pieno perché amo questo libro ed è fra i miei preferiti da un po.
Complimenti!
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