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Centaine la Super Donna
Wilbur Smith volevo leggerlo da tempo. Erano anni che una copia de La Spiaggia Infuocata mi ammiccava dall'ultimo scaffale della libreria. Così, un giorno mi sono decisa e mi sono data all'avventura.
L’inizio non è stato male. Wilbur è bravo. Bravo bravo come di lui avevo letto. Meticoloso nella costruzione della storia, dettagliato nel presentare tempo storico e contesto, preciso nell'offrire tutte le informazioni sui personaggi. Tanto che, neppure avevo iniziato, e già mi pareva di volare nei cieli francesi della prima guerra mondiale accanto al giovane pilota sudafricano Michael Courtney che combatte contro i tedeschi.
E tutto andava bene tra me, Wilbur e Michael, quando, annunciata dalla quarta di copertina, è arrivata lei: Centaine de Thiry. La donna di cui l’aviatore è destinato ad innamorarsi perdutamente, la vera protagonista del romanzo, l’unico modello letterario femminile che non ho mai digerito: la Super Donna.
Lei che se ne va scorrazzando a cavallo sotto i bombardamenti, e con la chioma fluente al vento, solo per il vezzo di salutare i piloti, lei che ha lo stesso modo di innamorarsi di un’oca giuliva ma con un piglio mascolino, lei che, rimasta vedova di Michael (se ne vanno sempre i migliori!), incinta di lui e con la convinzione di dover raggiungere l’Africa, si lancia dall'alto di una nave che sta per naufragare (incinta!), cavalca uno squalo mastodontico (incinta!), viene presa a codate dallo stesso squalo di prima (incinta!), beve acqua putrida, mangia dall'intestino di una foca e subito dopo pesce marcio e se la cava con qualche problemino intestinale (incinta!), lei che affronta iene fameliche a sassate, chilometri sotto il sole cocente del deserto, insabbiature a temperature impensabili (incinta!) e che ne esce sempre fresca come una rosellina, neppure fosse la sorella di Catwoman.
Ma dimmi un po’ Wilbur, tutta quella sana ed incontestabile documentazione storica ed antropologica e non avevi una moglie, un’amica, un’amante a cui ispirarti per creare una femmina meno fantascientifica?
La vera delusione è stata scoprire che, già che c’eravamo, Centaine non abbia partorito a testa in giù, legata ad un albero mentre faceva le flessioni.
Forse l’avventura non fa per me. O forse le mie aspettative erano diverse (dovevo predispormi ad un fantasy?).
Lettura che comunque consiglio a chi cerca una storia avventurosa con un buon spessore antropologico sull'Africa. Non alle donne in gravidanza, ovviamente; solo per evitare di sentirsi delle povere limitate troppo deboli per mettere al mondo un figlio.
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Commenti
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:-))))
io Wilbur smith non l'ho mai digerito..
:))
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Poi onestamente non capisco cosa lei abbia contro le SuperDonne....ne siamo parecchie al mondo U_U
P.s.:Ammmmore che strano scriverti qui sopra!!!!!!!! :)