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Recuperate il Titanic!
 
Recuperate il Titanic! 2013-07-27 13:29:54 Todaoda
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Todaoda Opinione inserita da Todaoda    27 Luglio, 2013
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Precursore

"Raise the Titanic!", come recitava il titolo nella versione originale, è il quarto libro scritto da Cussler, il terzo in ordine di pubblicazione (Pacific Vortex, il primo, venne pubblicato solo in seguito a mo di curioso antefatto alla vita di Dirk Pitt per i più appassionati). Oggi come oggi non è considerato tra i best seller dell'autore, tant'è vero che prima della ristampa Longanesi non era di facilissima reperibilità nei negozi di libri.
E’ altresì, questo, però un romanzo che nel corso degli anni si è scavato una piccola nicchia nella vasta letteratura navale, rimanendo in penombra rispetto a titoli più famosi, ma sempre saldamente ancorato nel suo enviroment fatto di storici fan dello scrittore, quasi fosse un piccolo relitto sommerso all’ombra dell’enorme Titanic, giusto per rimanere in tema. Quando tuttavia uscì all'epoca fu accolto con grande clamore e celebrato con il riguardo che si concede solo ai testi letterari più importanti. Ne fu tratto addirittura un film, terribile (come lo stesso Cussler più volte ha affermato), che contribuì a consacrare "il Nostro" in quella schiera di pochi eletti, o fortunati che dir si voglia, che fanno soldi a palate scrivendo.
Col senno di poi forse tutta quella notorietà era un filo eccessiva: il libro di per se è buono, intrigante la trama, incalzante il ritmo, simpatico lo stratagemma con cui si pianifica di far riaffiorare in superficie "il gigante del mare", da cui il titolo, e ha un’ architettura globale accattivante, ma anche se lo stile dell'autore qui incomincia a consolidarsi e a rendersi più sicuro, talvolta persino arditamente istrionico, si rimane sempre entro i limiti della categoria in cui si colloca questo genere di narrativa: narrazione piatta, storia incisiva ma canonica, personaggi appena accennati e colpi di scena a non finire, insomma un libro decente ma che non ha niente di più e niente di meno rispetto ad altri scritti dell'epoca fatti su misura per un pubblico di massa.
Dunque perché tanto clamore? Perché tutto quel parlare del libro?
Probabilmente il motivo va ricercato nella tempistica o per meglio dire nel tempismo: la fine degli anni settanta erano gli anni in cui si ricominciava a parlare concretamente del ritrovamento della nave affondata nel 1912, erano gli anni in cui finalmente si disponeva della tecnologia adeguata per un eventuale recupero, i mass media ogni tanto riportavano notizie sul possibile ritrovamento del transatlantico, e bene o male era un qualcosa di cui tutti erano a conoscenza e tutti se ne interessavano… dunque perché non scriverci su un bel romanzo?
L’autore cavalcando quella corrente con un tempismo perfetto si inserì con una storia ad hoc che narrava di un gruppo di persone che, attraverso molte vicissitudini tentava di recuperare proprio quella nave, proprio quel transatlantico che tutti da bambini nella loro piccola vasca da bagno sognavano di poter localizzare e salvare dalle grinfie dell’oceano. Nel 1976 uscì per la prima volta Raise the Titanic! La cosa giusta al momento giusto. Una bella favola alla portata di ogni lettore che riuscì a soddisfare la curiosità e l'interesse di tutti coloro che avrebbero voluto far chiarezza su ciò che accadde quella notte del 14 aprile del 1912. Il gioco era fatto: Cussler sarebbe diventato uno scrittore da 100 milioni di copie vendute, avrebbe fondato realmente la Numa e avrebbe incominciato a collezionare costosissime automobili d’epoca al pari del suo alter ego letterario.
Oggi tendiamo a dimenticarci di questo libro, a confinarlo al, “sì simpatico ma è la solita americanata”, vero, ma per molti fu una fonte d'ispirazione (il ritrovamento del relitto risale a quasi dieci anni dopo la pubblicazione del romanzo e così anche il primo vano tentativo di recupero.), il realizzarsi almeno su carta di un sogno altrimenti proibito, e per l'autore una vera e propria benedizione.
Non ho le competenze nautiche ne le conoscenze di fisica e archeologia marina necessarie per poter fare un valido raffronto scientifico, tuttavia trovo piuttosto appagante e soddisfacente che il modo con cui l'autore pensava di poter recuperare la nave nel '76 appaia esattamente lo stesso con cui nel 1996, vent'anni dopo, abbiano recuperato parte dello scafo della nave. Naturalmente non sarà stata tutta farina del sacco di Cussler, anche lui all'epoca avrà attinto da degli studi oceanografici fatti da esperti scienziati, tuttavia se il mondo non si è stupito di come siano riusciti a far riemergere parte della nave, poiché tutti lo sapevano già da vent'anni, lo si deve all'autore di Recuperate il Titanic! Se non un innovatore, in questo libro, almeno un precursore.

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