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I pirati dell'oceano rosso
 
I pirati dell'oceano rosso 2013-07-26 11:17:12 Todaoda
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
Todaoda Opinione inserita da Todaoda    26 Luglio, 2013
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Tutto già visto, però...

Quando si deve commentare un romanzo ascrivibile ad una tipologia di letteratura di carattere commerciale l'aspetto principale da tenere in considerazione è senza dubbio la trama: è inutile cercare il virtuosismo linguistico, l'approfondimento psicologico o qualche altra caratteristica innovativa: tutto gira intorno alla trama. La trama di questo libro stenta a decollare. Per quanto nel titolo si parli di pirati (in quello originale di "Red Seas") prima di leggere di un pirata o anche solo di un "mare rosso" occorre aspettare più di 300 pagine, su 700! Questa lunga attesa non può far altro che creare noia, distaccamento e pigrizia; sensazioni che il lettore ineluttabilmente porta con se appropinquandosi alla seconda e più vivace parte del libro. La seconda parte "funziona" meglio: è più stringata, ha più ritmo, profondità, ironia, sentimento, ed è senza dubbio più scorrevole. Sfortunatamente sa tutto di già visto: sin dal titolo, come è fin troppo ovvio, si capisce che l'autore furbacchione cavalcherà l'onda del successo di questo genere di narrativa riportato in auge dalla recente trilogia cinematografica disneyana. E sfortunatamente sa tutto di già sentito: leggendo dell' "orchidea velenosa" (la nave dei pirati, per intenderci) e del suo comandante come non pensare infatti a Salgari o Stevenson, precursori ben più autorevoli del giovane autore di questo romanzo? Anche la collocazione geografica dell'avventura è discutibile: l'argomento piratesco apporta già un considerevole elemento fantastico, era dunque così necessario creare un improbabile e poco fantasioso nuovo mondo dove far svolgere la vicenda? Per concludere questo è un romanzo commerciale più banale che innovativo, più improbabile che avvincente. Tuttavia sarà per il finale romantico (in senso letterario), sarà per il ben oliato meccanismo "buddy - buddy" tra i due protagonisti: quello grosso, fortissimo e introverso e quello magro, biondo, furbetto e agilissimo (vi ricordano qualcuno?) ma non mi sento di criticare interamente l'opera di Scott, anzi attenderò speranzoso l'immancabile seguito.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
altri libri d'avventura poco impegnativi.
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80
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