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Inno alla natura
Un giovane naturalista, Saxbi, si imbarca su un brigantino con l'incarico di recarsi presso le coste dell'artico in cerca di prove dell'avvenuta estinzione dell'alca impenne, uno splendido uccello che non è in grado di volare . I passeggeri sono pochi, una di essi è un'enigmatica giovane donna che Saxbi riconosce come qualcuno incontrato 10 anni prima in circostanze che verranno svelate strada facendo e che sembrano angosciare il naturalista.
Dopo qualche peripezia il brigantino giunge a destinazione e fa una scoperta straordinaria...ma la cupidigia dell'uomo può rovinare tutto...e qui sta la parte più palpitante del romanzo.
La trama in se ha ben pochi colpi di scena ma in realtà questo è un romanzo d'avventura dove a farla da padrone è la natura, per quanto vessata anche crudelmente dalla stupidità e dall'ignominia degli esseri umani : "la natura è tenace, si aggrappa alle cose semplici e detesta il vuoto, che sempre colma. La natura sostituisce, continuamente."
Durante il viaggio attraverseremo paesaggi meravigliosi, scopriremo i legami più o meno espliciti tra un capitano ed il suo equipaggio, l'autore svelerà i segreti dei passeggeri , i loro sensi di colpa e altro ancora.
Tutta la vicenda è un inno al rispetto della natura e al valore di ciò che lasciamo a chi verrà dopo di noi "...abbiamo la possibilità di utilizzare una moneta di cui non sembrate comprendere il valore : l'eredità. ".
Ben scritto, con qualche momento di lirismo notevole, bello l'invito a guardare la natura per scrutare dentro di noi e tirare fuori il meglio che abbiamo, alla ricerca di ciò che ci rende veramente liberi.
Nel complesso una lettura piacevolissima.
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