Dettagli Recensione
Quando le formiche terrorizzano più dei T.Tex
In "Micro" c'è tutto Crichton, sembra quasi un collage delel sue migliori opere, senza pre questo essere banale. Fino dalle prime battute del libro ci si sente coinvolti dalle medesime emozioni e atmosfere di "Congo", Jurassic Park", "Timeline" o "Preda". L'autore o, meglio, gli autori (Crichton, purtroppo è riuscito a scrivere solo un terzo della storia), sono abilissimi a toccare le corde più sensibili del lettore, in particolare quelle del terror-panico per tutto ciò che è ci sconosciuto o alieno. L'idea, in sè, non è originalissima, perchè ci sono decine di romanzi (per tutte le età) che si divertono a sbattere gli umani in un universo al microscopio, costringendoli ad affrontare la crudele lotta della sopravvivenza in un ambiente privo di ogni pietà, come quello degli insetti. Ugualmente non originale l'atmosfera di "stato d'assedio" che si prova, immedesimandosi nei personaggi principali. Tuttavia il libro nel suo complesso è godibilissimo: è davvero difficile staccare gli occhi dalle pagine; trascinati dalla trama si cerca di giungere alla parola fine per scrollarsi di dosso l'ansia che ti trasmette la narrazione. Resta solo un dubbio: forse Preston ha fatto deviare la storia dai binari che si era dato l'autore originale. In una sorta di catastrofismo nichilista vengono via via sacrificati sull'altare della tensione narrativa i personaggi a cui il lettore si va affezionando. Crichton avrebbe forse salvato qualche carattere positivo in più, magari rinunciando a qualche colpo di scena. Nonostante ciò è uno dei migliori romanzi usciti dalla sua fantasia.