Dettagli Recensione
Peccato per il finale
Ho trovato questo libro molto simile al “Signore di Barcellona” anche se ambientato in diversa epoca storica e con un taglio più crudo ed avventuroso.
In comune i due libri hanno invece la presentazione di una Barcellona cosmopolita, come un incrocio di molte culture. In particolar modo fra quella cristiana ed ebraica, fino a quanto la potente inquisizione spagnola non ha contribuito a dividere di fatto le due comunità.
Qui siamo a pochissimi anni dalla scoperta dell’America ed è bello conoscere quali erano le condizioni di vita che fecero da contorno ad un cambiamento tanto importante. Quest’aspetto ha un ruolo nel libro molto marginale, ma la ricostruzione storica fatta dall’autore ci aiuta a entrare nel clima e collocare meglio questo evento. Aspetto invece molto importante in questo romanzo sono i libri. Il protagonista Joan Serra, diventerà infatti un abile esperto nella copiatura e rilegatura di testi antichi. Questa sua passione lo porterà però di fronte al Santo Offizio, accusandolo di contribuire al commercio di libri blasfemi. Il suo obiettivo finale sarà comunque quello di vendicare la morte di suo padre e il rapimento di sua madre e sua sorella, rapite da finti pirati. Il romanzo si snoda, con una scrittura scorrevole, verso un finale che può lasciare il lettore insoddisfatto. Questo non a causa di una lacuna dell’autore, ma per una scelta della casa editrice italiana, che ha scelto di dividere l’intero racconto in due libri. Il finale di questo primo libro termina infatti in modo molto brusco e proprio nel momento più bello della storia. Della serie il profitto prima di tutto!
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