Dettagli Recensione

 
Flash. Katmandu il grande viaggio
 
Flash. Katmandu il grande viaggio 2012-11-10 21:03:05 andrea70
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
andrea70 Opinione inserita da andrea70    10 Novembre, 2012
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Un viaggio crudo ed emozionante

Ci sono libri ben scritti che sono però fiacchi e scialbi, un puro esercizio di stile, altri, ti fanno capire subito che l'autore non ha mai seguito un corso di scrittura creativa, ma ti trascinano nel loro mondo, facendolo in breve tempo diventare il tuo. Vieni coinvolto e affascinato da una storia che ti fa pensare che la scrittura sia un'arte che si avvicina all'alchimia, qual'è dunque la pietra filosofale che trasforma le parole in emozioni, la storia di un uomo in qualcosa che ti farà giudicare certe situazioni diversamente da oggi in poi ?
Charles è un giovane che non trova la sua via nella Francia della fine anni sessanta, passa da un lavoro all'altro da un guaio ad un altro, decide di tentare la fortuna emigrando in Tunisia e da lì inizia un viaggio avventuroso che ogni giorno sposta un pò più in la non solo i confini geografici ma anche quelli delle esperienze che il giovane cerca ad ogni costo.
Attraversa vari paesi nel vasto Oriente ed arriva infine in Nepal, dove la droga non è illegale e costa pochissimo.
Presto la droga sarà una compagna di viaggio dapprima gradevole e occasionale poi diventerà una opprimente necessità, un bisogno che divora .
L'autore percorre l'inferno della tossicodipendenza e dei suoi mondi fatati ed illusori, quelli che portano alla degradazione e alla distruzione di un essere umano , che sacrifica la sua gioventù sull'altare di un male che ha tanti nomi , hascish, oppio, eroina , metedrina, LSD, ma un solo risultato: cullare le sue vittime tra il sogno e l'incubo, spostandoli ogni volta un passo più vicino
alla morte, Charles prova tutte queste droghe in quantità tali da chiedersi come possa un essere umano sopravvivere a tutto questo.
Come dicevo il libro non è scritto in uno stile impeccabile (ci sono frequenti ricorso ai pronomi egli, essi...), ma è bellissimo il racconto in sè, sia il viaggio avventuroso attraverso nazioni, popoli e culture diverse che il desiderio di scoperta che spinge il protagonista a cercare sempre nuove esperienze con la droga pur nella consapevolezza (nei momenti di lucidità) di stare realizzando un avventuroso suicidio e anzi ad un certo punto suicidarsi attraverso al droga diventerà lo scopo della sua esistenza,
convinto di non avere un futuro e di non valere niente come uomo.
Ci sono molti riferimenti e molti personaggi che parlano della cultura hippies di quel periodo ma sarebbe riduttivo fermarsi a questo, Charles non è un hippie nel vero senso della parola, ne abbraccia alcune consuetudini, spesso per mera convenienza più che per convinzione, ma va per la sua strada, quella tracciata dalle sue debolezze e dalle sue prove di forza, ogni giorno combatte una nuova battaglia , spesso contro nemici immaginari creati dal suo stato mentale alterato e da un fisico ormai allo stremo delle forze .
Il racconto di Charles è diretto, crudo, essenziale, senza vergogna e senza falso pietismo o autocompatimento, descrive il Nepal, e in particolare la
sua capitale, Katmandu: traffici, usanze, tradimenti, atti di generosità in una terra dove la morte si compra a poco prezzo e la vita sembra valere ancora meno.
Certe scene sono davvero forti, è difficile non provare un certo disgusto per alcune situazioni, verrebbe facile giudicare e condannare ma non si può restare insensibili di fronte ad un'opera di autodistruzione così crudele e raccapricciante.
"Oltre alla pietà che provo per questo disgraziato a un passo dalla morte , mi sta invadendo una specie di terrore...vedo ciò che sarò io fra qualche tempo...finora non mi ero ancora fatto un quadro dello sfacelo che mi attende...come quest'americano, questo scheletro che tiene l'anima coi denti, che ne avrà forse per qualche giorno, forse per poche ore, così sarò io, presto..."
Sono passati tanti anni dal racconto di Duchaussois ma certi percorsi mentali e umani sono rimasti gli stessi, la droga ha cambiato le sirene ammaliatrici ma queste cantano sempre la stessa canzone di morte, in certi momenti fa quasi rabbia leggere del trasporto con cui Charles racconta del bisogno di drogarsi, di evadere dalla realtà, dai problemi, per "viaggiare" in un mondo proprio in cui sembra di fare un'esperienza emozionante ma che inganna nella sua falsità.
Questo libro fa male come un pugno in faccia, ma è un monito durissimo, straziante e struggente.
"Flash,in inglese, vuol dire: lampo.
Per un drogato,vuol dire: spasimo.
Il flash è ciò che succede nel corpo di un drogato quando la droga, spinta dallo stantuffo della siringa, entra nelle vene.
Ha la violenza del lampo e l'intensità dello spasimo.
Non c’è che l'iniezione – lo shoot - che dà il flash.
Ecco perchè il vero drogato una giorno o l'altro giunge fatalmente all'iniezione.
E diventa un junkie.
Un Dio.
O uno straccio.
A scelta."

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
150
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

6 risultati - visualizzati 1 - 6
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

gracy
11 Novembre, 2012
Segnala questo commento ad un moderatore
Il flash ha fatto più danni della fame nel mondo....
In risposta ad un precedente commento
andrea70
11 Novembre, 2012
Segnala questo commento ad un moderatore
Credimi è un libro durissimo in cui il protagonista è talmente schietto e sfrontato da essere senza difese di fronte al giudizio del lettore, ci vuole più "fegato" ad arrivare in fondo a mente serena che non a "bacchettare" subito pensando "in fondo te la sei cercata". L'unica difesa è la compassione, l'umana pietà che mi hanno suscitato questi ragazzi in mezzo alla rabbia per la follia di certi gesti, ma credo che sia il secondo fine di questo libro : invitare alla comprensione, a tendere una mano anche sapendo che il tuo aiuto potrebbe non servire a niente perchè non è un cammino dove semplicemnete si cade e ci si rialza...Se si riesce a leggerlo a mente aperta è un racconto di straordinaria umanità, però fa male ad ogni riga.
bellissima recensione, Andrea !!!
grazie per la segnalazione del titolo...
Bellissima recensione Andrea!! :) Complimenti!
In risposta ad un precedente commento
andrea70
12 Novembre, 2012
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie Silvia. Ogni tanto le mie "esplorazioni" a istinto in libreria portano a risultati inaspettati, cercavo qualcosa di crudo, urticante, emozionante, l'ho trovato!
In risposta ad un precedente commento
andrea70
12 Novembre, 2012
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie Robbie. Quanto un libro ti appassiona viene facile. Buona lettura!
6 risultati - visualizzati 1 - 6

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Liberata
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il diavolo e l'acqua scura
Racconti dei mari del sud
L'isola misteriosa
Il cerchio celtico
Jungle Rudy
Clean. Tabula rasa
Il re dei rovi
Codice Kingfisher
Missione Odessa
L'ultima discesa
I viaggi di Daniel Ascher
Missione Ararat
I cercatori di ossa
Monsone
L'enigma di Einstein
La stanza segreta dello Zar