Dettagli Recensione
Un appendice più che un seguito
Wilbur Smith non si smentisce, con questo romanzo riesce a valorizzare ulteriormente quello che a mio modesto parere era già un piccolo capolavoro "il dio del Fiume", ho trovato geniale l'idea di trasportare gli enigmi di Taita in un' avventura alla "Indiana Jones" e ho trovato divertente il modo con cui la protagonista si relaziona con il sommo schiavo Maestro e altezzoso Taita....
Un romanzo che probabilmente non brilla di luce propria ma sicuramente valorizza il suo predecessore e la figura del eunuco, dando conferma a cio che gia nel primo romanzo l'autore aveva lasciato intendere.
La lettura scorre gradevole sotto le dita, per quanto i temi trattati siano gia stati proposti nel predecessore il tutto non risulta mai tedioso o banale, anzi ti coinvolge ulteriormente nelle sue oltre 490 pagine.
Come sempre Wilbur non si smentisce elegante e asciutto, novevole per capacità descrittiva che per quella di sintesi. I personaggi principali, anche qui sono dei buoni fatti un pò con lo stampo, i cattivi sono dei cattivi cattivi a tutti gli effeti come uno se li aspetta, ben caratterizzati ma stereotipati.
Nota negativa forse la piu importante è il modo in cui il romanzo giunge al termine, forse qui avrebbe potuto fare di meglio anche se l'azione e l'avventura non ti lasciano mai il tutto termina in modo frettoloso.
Unica nota negativa, forse, è il modo roccambolesco e un po semplicistico della allegra combricola di risolvere e uscire dalle varie peripezie che affronteranno.
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