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Il segreto del faraone nero
 
Il segreto del faraone nero 2018-12-30 10:15:58 sonia fascendini
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    30 Dicembre, 2018
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i segreti della finanza

Comincio col dire che forse il titolo è un po' fuori tema. Il faraone, pur essendo presente come un'ombra in buona parte del libro costituisce solo un personaggio secondario. A parte la mia non condivisione del titolo, che probabilmente ha più ragioni di tipo commerciale, che di descrizione del contenuto del testo, ho trovato molto gradevole questa lettura. Buticchi immagina che per alcuni secoli, dietro a ogni guerra, o a ogni avvenimento di rilievo a livello internazionale ci sia stato un abile stratega. Un uomo, che abile affabulatore e con una capacità di inventiva per gli affari superiore alla norma sia riuscito ad accumulare ricchezza immense, Oltre a potere di vita o di morte sull'intera umanità. Si tratta dei componenti della famiglia Goldmeiner: una dinastia di banchieri nata dal nulla e che nel corso dei secoli sono stati capaci di tramandare agli eredi oltre al patrimonio monetario anche quello costituito dalla loro abilità nel tessere intrighi. Così per ognuno dei grandi avvenimento che si sono succeduti nella storia: dalla guerre del 1700, fino ai campi di concentramento, ci sarebbero stati i soldi di questo gruppo finanziario. Un gruppo del tutto indifferente alla politica, tanto da finanziare a volte entrambe le parti in guerra. ma anche con un unica morale dettata dalla necessità di accumulare sempre più denaro e per farlo di arrivare all'assurdo di una famiglia di ebrei che finanzia lo sterminio della sua gente. A fianco di questa storia l'autore introduce le storie di uomini e donne che in qualche modo hanno sfiorato i Goldmeiner. Ne esce un romanzo coinvolgente dove politica, finanza si amalgamano bene con le storie più "piccole": Quelle di amori contrastati, di famiglie in difficoltà di eroi che si immolano per i loro ideali. Peccato solo per l'epilogo finale, dove il romanzo diventa una specie di movie di azione con tanto di inseguimenti, sparatorie poco credibili , incendi e quant'altro succede nei film di azione.

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Commenti

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Letto un solo romanzo di Buticchi (mi sembra si intitolasse Menorah) e condivido il giudizio sul suo stile: una grande galoppata tra passato e presente, mescolando un po' di tutto e molto più del necessario, un irrefrenabile gusto nel raccontare ma anche una grande quantità di banalità e personaggi forse più da fumetto che da romanzo. É bravo però nel suo genere. È anche figlio di un vecchio presidente del Milan (parlo degli anni settanta, molto prima del Berlusca)
Grazie dell'integrazione molto interessante
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