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Grazia Deledda oggi
Ciò che colpisce varcando la soglia di una qualsiasi libreria italiana è la quasi totale assenza di titoli di Grazia Deledda ad eccezione di “Canne al vento”.
E' impossibile non chiedersi quali siano le scelte che guidano il mondo editoriale.
Siamo al cospetto di un'autrice che ha segnato un pezzo di storia della letteratura, penna prolifica che ci ha lasciato in eredità una ampia produzione, insignita del Premio Nobel nel 1926.
Donna dai tratti ruvidi, figlia di una terra che sarà lo sfondo di tutti i suoi racconti, culla di tradizioni ataviche e radicate nei cuori.
La penna di Grazia parlerà sempre di una terra aspra e selvaggia e del microcosmo umano che la calpesta, regalandoci storie ed immagini indelebili, capaci di assurgere a storie dell'umanità intera.
Ad eccezione di due romanzi di cui Mondadori continua la pubblicazione, per accedere alla restante produzione dell'autrice occorre consultare i cataloghi de Il Maestrale e Ilisso, unici editori che ancora oggi propongono opere della Deledda.
Le letture scelte per ricordare questa esimia penna e per invitarne alla lettura sono:
“Cenere”
“Elias Portolu”
“La madre”
“La chiesa della solitudine”
“Marianna Sirca”
“Annalena Bilsini”
Commenti
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Marianna Sirca dovrei averlo, se non erro.
Mi permetto di aggiungere alla tua lista "Chiaroscuro", un'ottima raccolta di novelle. Non dimentichiamo, infatti, che la Deledda scrisse centinaia e centinaia di novelle, una produzione di tutto rispetto che, a mio parere, merita ancora oggi una lettura.
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Ferruccio