Dettagli Recensione
Preciso e informale
In 135 pagine vengono ripercorse le tappe del rapporto tra lo sport e il piccolo schermo, dai tempi pionieristici in mezzo alle due guerre fino ai giorni nostri. L'analisi dell'autore è rigorosa, quasi storiografica: sarebbe facile per un trenta-quarantenne lasciarsi andare alla nostalgia e rimpiangere una presunta età dell'oro, Frisoli non lo fa e lascia il giudizio finale al lettore. Un rigore storiografico che emerge dalla precisione nella citazione delle date e dei nomi – fatto tutt'altro che scontato in opere di questo tipo – oltre che nell'elenco delle fonti e degli approfondimenti. La sensazione che si ha leggendo il libro è quella di un quadro d'insieme che si va componendo pagina dopo pagina. Si va dagli anni'50, e da un prodotto fatto per un pubblico che guarda poco la TV e privilegia l'evento sportivo visto dal vivo, alla situazione dei giorni nostri, diametralmente opposta: l'attuale “fruitore” dello spettacolo sportivo è prevalentemente un telespettatore, che allo stadio ci va ma solo di tanto in tanto. In mezzo, aneddoti di ogni tipo, curiosità e vere e proprie perle tirate fuori dall'archivio della memoria. Dalla prima bestemmia in diretta TV di Enzo Maiorca al primo esperimento di “Tutto il calcio minuto per minuto” alla TV (Torneo di Viareggio 1976: alzi la mano chi lo sapeva), fino a un episodio emblematico del'atteggiamento delle società di calcio nei confronti della TV negli anni '70-'80. Aprile 1981, Inter-Real Madrid, semifinale di ritorno della Coppa Campioni, stadio esaurito da giorni, il presidente nerazzurro Fraizzoli nega la diretta per la Lombardia “per rispetto del pubblico pagante”. Nel complesso un libro veloce da leggere, ben scritto e con tanti riferimenti anche all'attualità. Consigliato a chi ama lo sport, soprattutto a chi ha sempre amato viverlo davanti al grande schermo.