Dettagli Recensione
A riveder le stelle
Dopo la (mirifica, indimenticabile) voragine infernale, lunga è ancora la strada verso il Paradiso. La seconda cantica della Divina Commedia continua il percorso attraverso il Purgatorio, un monte posizionato al centro dell’emisfero australe, dove le anime salve durante la salita espiano colpe minori praticando penitenza.
Sette P luminose incise sulla fronte del pellegrino da un angelo, una per ogni peccato capitale.
Luogo di commiato e di memorabile incontro, Dante si congederà dalla guida di Virgilio e incontrerà l’amata Beatrice.
Il volume è organizzato in una struttura lineare: un capitolo in prosa, dettagliatamente argomentato da Vittorio Sermonti, a seguire il rispettivo canto.
A differenza della cantica precedente, ho trovato la parafrasi di Sermonti molto più macchinosa e decisamente accademica, arrivando ai versi tanto affaticata che il linguaggio di Dante mi pareva una mentina balsamica. Forse il Purgatorio è semplicemente più complesso dell’Inferno e quindi inevitabile l’inasprirsi dell’analisi. In ogni modo, i frequenti allegorismi mitologici, gli onnipresenti rimandi astronomici, i numerosi calcoli matematici e gli arzigogolati approfondimenti storici hanno rallentato impietosamente la lettura, opprimente fardello sul mio IO esanime per mesi e mesi.
Sebbene fossi certa che la fatica patita mi avrebbe dissuaso da ogni intento verso la terza cantica (che qui si legge per piacere, non per dovere), mi son ritrovata a contraddirmi constatando quanto questa lettura mi abbia infine arricchita.
Sarà il risveglio della mia italianità latente o sarà che quando si dilatano i tempi su di un libro si tende a fraternizzare, avverto un forte senso di appartenenza ripensando al lavoro di Alighieri. Il quale, purificato dalle acque del Lete e dell’Eunoè, ce lo comunica chiaramente in chiusura che tornare indietro non si può, ma solo guardare innanzi:
“Io ritornai da la santissima onda
rifatto sì come piante novelle
rinovellate di novella fronda,
puro e disposto a salire le stelle”.
A salire le stelle. Benvenuta in Paradiso.
Commenti
6 risultati - visualizzati 1 - 6 |
Ordina
|
Il bello del lavoro di Sermonti è la totale assenza di note, cui si sostituisce una approfondita parafrasi ad anticipare il canto.
Il sistema è ottimo, infatti la lettura dell'Inferno era stata pregevole.
Vedremo come andrà in Paradiso.
6 risultati - visualizzati 1 - 6 |