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La sua legge è sbagliata, la mia regge il mondo
Avevo intuito la capacità drammaturgica di Daniele Sannipoli leggendo un suo breve dramma in atto unico (In sospeso): difficile rappresentare in una pagina la tragedia del covid, lui l’ha fatto con un’idea immaginifica e densa.
Conoscevo il suo amore per il teatro di Sarah Kane e per il Caligola di Camus.
Misurarsi con un’opera eterna – come l’Antigone di Sofocle, già tanto reinterpretata nel corso dei secoli - era una sfida ardita.
Questa riscrittura di Antigone, a mio parere, esprime in modo unitario amore per il teatro, passione e conoscenza della classicità, dialogo implicito con autori più vicini a noi per epoca e cultura.
In quest’opera c’è un nuovo modo di concepire il conflitto tra ragion del cuore (“La sua legge è sbagliata, la mia regge il mondo. Vive nelle piante, nell’acqua, nel soffio del vento, nel volo di un uccello e nel grido di una madre”) e ragion di stato (“Rispetta quello che sento, rispetta chi ha il comando. Non permetterò che lo stato rovini”). Ci sono sequenze spettacolari che rappresentano la schizofrenia di Creonte tra interiorità e ruolo pubblico. Ci sono scene mozzafiato che illustrano la crudeltà del potere (“Immagino che meriti di morire. Voglio che meriti di morire. Ordino che meriti di morire”) e diffondono il sapore cruento del dolore. C’è il gusto di variare la sorte di qualche personaggio. Ci sono monologhi che traboccano di pathos.
A questo punto aspettiamo che la pièce venga rappresentata, per essere in prima fila a rivivere la potenza della storia e delle soluzioni sceniche adottate da Daniele: alla faccia del coronavirus, the show must go on.
Bruno Elpis
Su www.brunoelpis.it nella sezione interviste potete leggere il dialogo con Daniele su quest’opera.
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