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Gabbie
Siamo ala fine dell'800 nella casa di un avvocato fresco di nomina a direttore di banca. quindi un notevole avanzamento di carriera, che ne consoliderà anche il benessere economico. Adesso Helmer ha tutto: una moglie carina ed obbediente, tre figli educati e sani, ma soprattutto la sua immagine è solida e pulita. Con dedizione si preoccupa che niente offuschi il suo buon nome, di essere accettato nei posti che contano, di non essere oggetto di maldicenza. Ci si può sempre girare dall'altra parte quando qualcuno spazza la polvere sotto il tappeto: l'importante è non vedere. Tutto queso sarà scolvolta da Nora. la moglie che è appunto quella che in passato ha tenuto in mano la scopa ed in un momento di dificoltà ha risolto i problemi economici della famiglia in modo non proprio ortodosso. Quando però non riesce più a tenere il tappeto al suo posto ed il marito intravede la polvere che c'è sotto da lodoletta canterina diventa agli occhi del marito una fedifraga capace di corrompere anche i figli. Salvo poi come per magia tornare ad essere un incantevole uccellino quando il tappeto torna al suo posto. Ed è qui che la mogliettina ubbediente da oggettino decorativo si trasforma in una persona pensante e fa una scelta sorprendente sia per l'epoca sia per una madre.
Commedia sicuramente di rottura che pur ricorrendo ad espedienti leggeri ed a momenti di divertimento dà una grande lezione. attenzione alle acque chete. Sottolinea inoltre la condizione di molte donne dell'epoca imprigionate in gabbie le cui sbarre sono le convenzioni, il buon nome, il decoro. Sbarre che non sono più così serrate da impedire loro di vedere che cosa c'è di fuori, ma che non hanno ancora la forza di abbattere.
Piacevole da leggere, nonostante si tratti di un lavoro teatrale e quindi la scorrevolezza ne soffra.
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