Dettagli Recensione
Il più bel gioco del mondo
Nel titolo manca un aggettivo: sudamericano. Galeano è nato e cresciuto in Uruguay ed è inevitabile che avesse presenti soprattutto le vicende calcistiche del suo continente, mentre l’Europa è vista come una sorta di matrigna oltretutto colpevole per quell’impostazione utilitaristica del calcio che alla fine è risultata vincente. Il gioco amato dall’autore è all’opposto: i suoi veri eroi sono i giocolieri del pallone, quelli capaci di inventare e meravigliare, ovvero, in poche parole, di divertire chi sta a guardare a prescindere dal risultato. Del che si potrebbe discutere, dato che a volte anche l’impatto emotivo è importante così che una partita mediocre si trasforma in memoria incancellabile (tanto per intenderci, fra queste pagine non trovano spazio né Italia-Germania 4-3, né Manchester-Bayern 2-1 con il ribaltone nel recupero della finale di Champions del ’99): sulla qualità letteraria no, perché lo scrittore uruguagio rievoca con poetica levità l’epopea calcistica dall’età dei pionieri al primo decennio di questo secolo regalando sorrisi misti all’amarezza originata dal sapere che si sta rievocando un’epoca chiusa per sempre. Caratterizzate dal tono dolente dell’innamorato tradito, i passaggi che analizzano l’attuale organizzazione industriale del gioco sono precise e valide ancor oggi, forse di più, ma la vera ragion d’essere del libro è la parte iniziale, dove si racconta di uno sport diverso che ha emanato gli ultimi bagliori con l’Olanda degli anni Settanta: dopo una divertita rassegna delle componenti che costituiscono l’universo pallonaro, la narrazione prende il via dagli esordi con regole incerte per approssimarsi prima con lentezza, poi con passo più spedito, all’attualità E’ un susseguirsi di capitoli brevi, sovente brevissimi, che raccontano un momento o una situazione con un’ovvia preponderanza per i gol – andando a costituire una raccolta di bozzetti, o magari sarebbe meglio dire di istantanee che sanno restituire un’emozione. Il tifoso o il semplice appassionato trovano nelle parole di Galeano un’eco delle proprie sensazioni guardando un pallone che rotola, ma gli agnostici del calcio possono avvicinarsi con fiducia perché il modo di raccontare è altrettanto o persino più importante della materia trattata.