Dettagli Recensione
Abbiamo davvero ballato troppo con Mr Brownstone
Partiamo dalla copertina, in un bianco e nero "denso" un maturo Duff Mckagan ci guarda con una profondità carica di significati, e sembra che ci osservi davvero. Sembra ci guardi dentro.
La biografia è scritta in prima persona da un personaggio decisamente
intelligente e complesso, ma che non è uno scrittore, e questo nel bene e nel male si percepisce.
Il pregio principale è l'autoironia, Duff riesce con semplici battute rapide a strappare vari sorrisi.
Il difetto più palpabile, è che a volte Duff, perdendosi tra un ricordo e l'altro, esegue salti nel tempo non sempre facilissimi da seguire. In questi frangenti ci si sente come quando, incontrando un vecchio
amico in un uscita a 4 con 2 ragazze, ci si mette a ricordare dei beivecchi tempi, delle disavventure e dei macelli combinati, chi le ha vissute non fatica a ricordarle, ma chi si trova ad ascoltare (le due povere tipe) non ci capiscono un cazzo.
Duff è la prima persona che "sento" parlare male di Duff...
Quando si legge o si parla della distruzione dei Guns n'Roses, c'è chi incolpa Axl, chi Slash e chi i menager, ma nessuno ha mai parlato male o dato la colpa a Duff... Tranne appunto Duff...
Il libro è scritto in maniera molto personale, inizia dal presente tranquillo, immerso nei pensieri di una famiglia ricca "normale" con due figlie, e poi parte saltando dall'adolescenza alla fama internazionale
coi Guns e poi di nuovo indietro alle origine, l'infanzia e poi di nuovo avanti nel tempo ai periodi degli eccessi estremi tra alcool e droghe... avanti e indietro in un continuo temporale che sembra voler mettere dei paletti nei punti più importanti della sua vita.
Ad un certo punto però il romanzo si stabilizza, ed il racconto diventauna cronaca dei fatti, finalmente in ordine cronologico, facile da seguire, la storia ragionata della sua vita irrazionale... Fino ad un
certo punto.
Il bello è che il "non scrittore" riesce nell'arduo compito di dare un colore ed un sapore alle parole scritte: negli anni degli eccessi dove tutto per il nostro protagonista è confuso, la scrittura è
sconclusionata, nebulosa, irrazionale ed istintiva; Nei periodi in cui invece il signor McKagan, si ripulisce da alcool e droghe, anche la scrittura diventa più razionale, più precisa, i periodi
sono più lunghi e complessi, tutto è più dettagliato e "professionale".
Nel complesso è una biografia che riesce ad essere prima di tutto vera e sincera. Nel bene e nel male.
Un gran bel libro che deve essere letto da chi ama i Guns, ma anche da quelli che hanno amato o vissuto le rock band degli anni ottanta e novanta.
La storia è apprezzabile per tutti, quella fin troppo sincera di una persona che ha attraversato momenti di estrema devastazione, ed altri di rinascita personale e di valori. Il tutto colorato dal rock quello vero.
Indicazioni utili
Slash... di Anthoni Bozza
Guns N'Roses "The Truth"
Commenti
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I Guns sono per me una specie di religione,
non esiste un viaggio in macchina dove io non inserisca un loro CD!
Li ascolto da sempre.
Il libro di Slash è molto bello, non lo ho mai recensito perché avrei dovuto scrivere un paio di critiche alle sue versioni dei fatti... Non me la sono sentita...
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complimenti per la rece. Si legge tra le righe il tuo amore per questa band e che li conosci..."abbastanza".
Che dire.....mi sa leggerò anche io qualcosa di loro....forse parto da Slash....l'amore immenso rockettaro della mia vita.
Buone prossime letture e stay rock sempre!