Dettagli Recensione
un libro che parla di tanti libri
“I cento libri che rendono più ricca la nostra vita” sembra una frase usata per un contesto commerciale, invece è il titolo dell’ultimo libro scritto da Piero Dorfles, giornalista e critico letterario. L’autore tratta dieci dei tanti temi presenti in letteratura ed ad ognuno abbina un gruppo di libri che recensisce approfondendo l’argomento letterario trattato. Il lettore, seguendo questo criterio, impara a scegliere le opere che si dovrebbero leggere per meglio capire l’evoluzione dei vari comportamenti della natura umana descritti in letteratura. Grazie all’elasticità intellettuale dell’autore si intuisce subito che questa sua opera non è un elenco di libri, ma un raffinato approfondimento di temi letterari esposti con semplicità per invitare alla lettura e offrire la chiave di comprensione per ciò che in certi autori può apparire più ostico. Dorfles raccontandoci di utopie, di desideri, di mondi fantastici e di emozionanti avventure, passando da Dostoevskij a Orwell, da Stevenson a Melville, descrivendo Conrad, Dickens e Primo Levi, ci fa rivivere la lettura come un'avventura dello spirito, un'esperienza di vita e un passaggio di maturazione. Tra le circa trecento pagine c’è la descrizione ironica e divertente di vampiri anemici e timorosi della luce dell’alba, del malvagio conte Dracula e del medico, dalle profonde conoscenze scientifiche, costretto a pestar paletti d’argento nel cuore di vampiri. Carroll racconta le fantasie e i sogni di Alice, incantevole libro per bimbi che però affascina gli adulti essendo anche un testo esoterico che tratta i dilemmi della logica e della linguistica. Troviamo le avventure di Pinocchio, un'altra opera per ragazzi, ma soprattutto, un opera sui ragazzi, anche per questo il libro di Collodi è stato per più di 100 anni il più venduto nel mondo dopo la Bibbia. Nelle ultime pagine c’ è un racconto molto caro all’autore: La Metamorfosi di Kafka, a cui è dedicato un apposito capitolo intitolato “Lo scarafaggio e il destino dell’uomo”. Dorfles descrive l'indifferenza che si trova nell’umanità davanti ad un uomo diventato inutile e deforme non più presentabile in pubblico e la cui sorte è il destino dell’uomo. Nel libro sono stati omessi quasi tutti quei testi che si leggono a scuola, dai Promessi Sposi all’Iliade, ai Malavoglia e Don Chisciotte e che, dunque, fanno già parte di un patrimonio letterario da tutti riconosciuto e studiato. Possiamo dire che Dorfles ha trovato un modo intelligente per suscitare la curiosità ed invogliare alla lettura: «I Libri bisogna viverli, rileggerli, sentirli propri, personalizzarli farli diventare una parte di noi come noi diventiamo una parte di quello che hanno dentro.» Queste parole dell’autore rilevano il suo amore per i libri e l’invito alla lettura per chi non ne ha ancora capito il valore formativo e, perché no, rilassante.
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Per quanto può importare il mio parere, sono pienamente d'accordo con la rilevanza assegnata dall'autore alla Metamorfosi di Kafka: in altro precedente messaggio ho sostenuto che sia lo scritto maggiormente pregno di significati dello scrittore praghese. E, ciò che non guasta, è anche un racconto di grande sensibilità abilmente mascherata nel suo contrario, ovvero nell'asetticità.