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Un tram che si chiama desiderio
 
Un tram che si chiama desiderio 2013-10-17 03:28:43 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    17 Ottobre, 2013
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Stanley Kowalski e Marlon Brando

Meglio leggere l’opera imprimendo negli occhi le immagini del film (1951) di Elia Kazan, interpretato da Marlon Brando, o vedere il film stimolati dall’opera (di Tennessee Williams) che per prima vinse uno dei due Premi Pulitzer (nel 1948 con “Un tram che si chiama Desiderio”; nel 1955 con “La gatta sul tetto che scotta”) riconosciuti al grande drammaturgo americano?

Comunque si risponda alla domanda, vero è che la vicenda di Blanche Du Bois, trentenne schiava dell'alcool e del sesso che dissimula la sua profonda inquietudine sotto un'elegante, petulante e sofisticata apparenza, è una pietra miliare nella storia del teatro.
Da una cittadina del Mississippi Blanche rende visita alla sorella, Stella Kowalski, che vive con il marito a New Orleans in uno squallido appartamento. L’itinerario per raggiungere il luogo è una veemente metafora:
“M’hanno detto di prendere un tram che si chiama Desiderio, poi un altro che si chiama Cimitero, e alla terza fermata scendere ai Campi Elisi!”

Giunta dalla sorella, Blanche comunica che Belle Reve, la piantagione di famiglia, è stata "persa":
“Belle Réve? Perduta? No!”
E dichiara di essersi presa una pausa dall’insegnamento: poi si scoprirà che, in realtà, è stata sospesa dall’incarico a causa di una sua relazione con uno studente minorenne. Nel passato di Blanche c’è anche un breve matrimonio segnato dal suicidio dell’ambiguo e bellissimo marito, Allan. Questi trascorsi hanno inciso sulla personalità dell’ex insegnante: “Sei un po’ giù di nervi, esaurita, mi pare.”

Stanley Kowalski, il marito polacco di Stella, è un uomo rozzo e sensuale (“Stanley spalanca la porta della cucina e entra. E’ di media statura, robusto e taurino. E’ implicito nei suoi atteggiamenti e nelle sue attitudini il piacere animale di vivere. Le donne hanno costituito dalla sua prima virilità, il valore della sua vita”), che domina Stella fisicamente ed emotivamente. Stella è attratta dalla natura primordiale del marito, ma l'arrivo di Blanche sconvolge gli equilibri. Tra Blanche e Stanley scoppiano i fuochi d’artificio…
Nell’appartamento di Stanley si tengono partite di poker: “Stanley, Steve, Mitch e Pablo giocano al poker. Portano camicie a forti tinte … e sono uomini nel colmo della loro virilità, brutali e schietti e robusti come i sette colori.”
"Mitch" Mitchell si innamora di Blanche e lei intravede una possibilità di ricostruire la propria vita…
Stanley distruggerà tutto, anche in senso fisico, ristabilendo il suo predominio minato dalla cognata, che precipita nel baratro della follia…

La bellezza del dramma risiede nella violenza immaginifica ed esplosiva che contrappone personalità diverse e antitetiche in un chiassoso ambiente piccolo e chiuso. Sullo sfondo le musiche di una New Orleans onirica, elettrizzata da una realtà multirazziale ove risuona la ricorrenza di una polka varsouviana. Una tragedia contemporanea che non può mancare a chi ama la potenza dell’espressione.

Bruno Elpis

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Commenti

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Bellissimo commento hai colto proprio nel segno l'essenza dell'opera!:-)
Interessante, non ho mai letto niente di Tennessee Williams. Complimenti, stai puntando i riflettori sul grande drammaturgo con una certa competenza.
In risposta ad un precedente commento
Matelda
18 Ottobre, 2013
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Bravissimo! Il film con " Marlon" fece scoprire a noi ragazzine coi calzini bianchi un attore dalla presenza carismatica e che irraggiava sensualità . Gli altri divi ci sembrarono al confronto scialbi e insapori : credetemi il Marlon prima maniera- già con Sayonara i kg di troppo cominciarono ad affacciarsi all'orizzonte - era dannatamente bello. Grazie !mi hai fatto tornare indietro di tanti anni anni ed hai risvegliato in me un bellissimo ricordo.
Hai ragione bellissimo dramma che fu interpretato splendidamente da Marlon Brando!
@ Luvina, Cristina e Annamaria: grazie, seguiranno altri commenti su T.W. :-) Commentatelo anche voi!

@ Matelda: che bella testimonianza! Grazie :-)
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