Dettagli Recensione
Che fatica!
Interessantissimo questo saggio sulla scrittura di Carver. E' curioso osservare un grande scrittore da dietro le quinte. Soprattutto gli anni di convivenza con la prima moglie sono interessanti e il rapporto con i figli, difficile o meglio faticoso. La sensazione continua che il lavoro necessario per mantenersi, i figli con le loro esigenze lo mangiassero vivo togliendogli tempo alla scrittura. Anche la scelta della poesia e del racconto breve per lui è stata una scelta obbligata, l'unica scelta consentita dal muro dei figli e della vita. La terribile necessità di dover passare ore in lavanderia invece di scrivere!
Ne esce la figura di un uomo ossessionato, stretto dai vincoli, che ha scarsa consapevolezza del suo talento ma grande consapevolezza della propria necessità di scrivere.
Interessante anche il modo in cui è scritto il saggio: l'uso della lingua è perfetto, come un colpo di forbice. Esprime con chiarezza quello che vuole con grande efficacia, precisione, concisione.
Anche in un saggio si ammira il grande scrittore. E comunque l'idea di scrittura delle scuole americane sembra diversa dalla nostra (ma non posso dirlo per esperienza diretta).
Mi aiutò (parla del suo maestro di scrittura J. Gardner) a capire quanto fosse importante dire esattamente quel che volevo dire e niente di più; non usare parole letterarie o un linguaggio pseudo-poetico.
Interessante l'intensità espressiva dei suoi racconti. Cormac McCarty secondo me lo ricorda un po' anche se in versione romanzo.
Nell'uomo colpisce soprattutto il rapporto sofferto con la famiglia. E' come se per un paio di decenni si fosse allenato a scrivere come faceva un mio amico per la bicicletta, riempiendo di piombo la borraccia. (Poi liberatosi della famiglia, dell'alcool e con la nuova compagna Tess è filato tutto meglio.) Il rapporto con gli allievi poi è quasi tenero, forse più di quello che è riuscito ad avere con i figli.
Però leggendo il saggio ci si sente attratti soprattutto dai due decenni della sua vita in cui ha cambiato mille lavori, fatto corsi serali non si sa come con la fame di imparare qualcosa e con la consapevolezza di non sapere niente. Ma anche alla fine lui è rimasta una persona umile, poco consapevole dei risultati raggiunti che parla di ogni racconto/ poesia scritta come di un dono.
Indicazioni utili
Commenti
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Ordina
|
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
ottima segnalazione, Mario!