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La pace e l'amore negato
Ancora una volta le donne sono le rivoluzionarie protagoniste di questa commedia di Aristofane. Dopo averle fatte travestire da uomini e prendere il potere (“Donne all’assemblea”) e dopo averle quasi fatto ammazzare il tragediografo Euripide, un loro grande “diffamatore” (“La festa delle donne”), questa volta il commediografo ellenico le rende intimamente “off limits” agli uomini pur di ottenere la pace dopo lunghi e dolorosi tempi di guerre. Quindi, dopo aver giurato loro malgrado (eh sì, alle donne dispiace parecchio rinunciare ai piaceri della carne) su una coppa di vino questo sciopero del sesso (con tanto di occupazione dell’Acropoli di Atene) ideato e condotto dall’omonima eroina del titolo della commedia, si susseguiranno una serie di eventi comici, assalti fisici e verbali, inseguimenti, con donne tenaci e aggressive che resistono e restano ferme nei loro propositi, altre più arrendevoli che cedono alle lusinghe di Afrodite, mentre i poveri uomini, ormai frustrati e arrapati fino all’estremo, cercano in un modo o nell’altro di riavere le loro donne per potersi sfogare.
Parlando di ciò, è interessante notare come in quest’opera siano gli uomini più giovani a cedere al richiamo dell’Eros, mentre i vecchi, più radicati ai costumi degli antenati, tentano perennemente di combattere con la violenza le donne per ricondurle ai loro doveri domestici.
Perciò tra combattimenti, insulti, lusinghe e richiami, la morale della “Lisistrata” è: che mondo sarebbe senza donne? Inutile essere misogini o cultori della subordinazione femminile: senza donne non c’è vita, si perde una parte della bellezza del mondo che molti si ostinavano (e purtroppo a volte si ostinano ancora) a ignorare.
Certo, anche qui le donne vengono viste semplicemente come oggetti sessuali/casalinghi, ma è proprio la loro ribellione a dimostrare che non sono e non vogliono essere tali, che hanno una volontà precisa, una dignità e un disperato bisogno di pace.
La commedia riprende il cosiddetto “filone femminista” di certe opere di Aristofane, e per questo la trama risulta un po’ripetitiva e poco coinvolgente, ma il geniale commediografo, con la sua eloquenza e i suoi colpi di scena alternati a siparietti comici, rende il tutto una lettura godibile.
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Commenti
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E'uno dei rarissimi autori che il liceo mi ha fatto adorare!
Mi sono comprata quasi tutte le sue commedie, tra cui "Gli uccelli", "Le nuvole", "La pace", "Le vespe" e "Pluto" =)
Pia
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