Dettagli Recensione
SEMPRENOMADI
Come poter recensire oggettivamente un libro che parla dei Nomadi, senza scrivere da fan, ma restando distaccati e cercando di trasmettere il messaggio che il libro vuole dare, senza cadere in nomadismi???? Quasi impossibile!!! Proviamoci!
In questo libro autobiografico, Beppe Carletti, tastierista e leader indiscusso dei Nomadi, si racconta: parte dal 1954 quando la prima radio fece capolino in casa sua, quando aspettava che tutti uscissero di casa per arrampicarsi sulla sedia e girare la manopola che azionava quella magica scatola da cui uscivano note musicali e voci che ammaliavano il piccolo Giuseppe.
Beppe parte da qui a raccontare questo pezzo di storia italiana, musicale e non solo, già perchè a ben pensarci i Nomadi non sono solo un pilastro portante della musica, ma la loro storia segue e percorre le strade dei cambiamenti che la società italiana, a livello politico, sociale, culturale e stilistico, ha conosciuto nel corso dei decenni: e così ritorniamo nel periodo in cui andavano di moda i pantaloni super attillati a vita alta e a zampa larga per gli uomini rigorosamente cappelloni, incontriamo le prime minigonne per le ragazze e i concerti di gruppi e solisti che facevano impazzire le ragazzine con le loro canzoncine romantiche e mielose….ecco appunto… i Nomadi non sono stati quasi mai niente di tutto ciò, o meglio… hanno passato le mode anche loro, ma fin da subito si sono caratterizzati per la diversità e la profondità dei loro testi, talmente diversi dagli altri, da essere considerati porta sfortuna o quasi finiti. Per molti produttori la gente non voleva sentire canzoni pesanti che parlavano della realtà, delle bombe, di Auschwitz e delle morti stradali del sabato sera, ma storie d’amore e canzonette analoghe, orecchiabili e non socialmente impegnative… testardi come muli, i Nomadi hanno proseguito per la loro strada e oggi, nonostante siano passati tantissimi anni, sono ancora il gruppo italiano più longevo della musica italiana!
Siamo arrivati infatti al 2013, 50 anni sono passati da quando il gruppo è stato fondato e tante cose sono cambiate: la tv è entrata di prepotenza nelle nostre case, le canzonette poco impegnative vengono sempre prodotte, ma i Nomadi sono ancora in piedi, con la loro musica e con la loro colonna portante a sostenerli.
Ne ha passate tantissime Beppe, ha superato momenti bui, in cui sarebbe stato più facile gettare la spugna che alzare la testa e continuare ad andare avanti, ma la corazza emiliana serve anche a questo! Incontrarlo dopo un concerto è sempre un’emozione unica, lo vedi col suo facciotto simpatico, gli dici Beppe sei sempre un grande e lui ti guarda e ti sorride, felice di vedere che un’altra generazione si sia unita ai loro concerti… e quando aspetti che ti faccia l’autografo per chiedergli di fare anche una foto insieme, è impossibile non immaginare dietro le sue spalle Augusto, che sorride soddisfatto e che pensa che, come sempre, il suo fratellone aveva visto giusto….
Un libro imperdibile per i fan dei Nomadi: buona lettura e SEMPRENOMADI!
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Commenti
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Lo so: sono vintage, ma la nostalgia li sbrana, quelli vintage, se ri-ascoltano "Io vagabondo"!
Vale, la tua rece ci fa virualmente illuminare gli accendini del cuore. :)
Brava!
Pia
E ora accendini accesi e cantiamo tutti insieme: IOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO UN GIORNO CRESCEROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO E NEL CIELO DELLA VITA VOLEROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO MAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA UN BIMBO CHE NE SAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA SEMPRE AZZURRA NON PUO' ESSERE L'ETàààààààààà.....
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