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Il dio del massacro
 
Il dio del massacro 2012-12-24 14:12:56 Sharma
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Sharma Opinione inserita da Sharma    24 Dicembre, 2012
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Le maschere

Le pièce di Yasmina Reza sono famose in tutto il mondo ma sinceramente non sapevo che era l'autrice de “Il dio del massacro” forse ai più è conosciuta come rappresentazione cinematografica dal titolo “Carnage” diretto da Roman Polanski. Sono andata a vedere, qualche tempo fa il film ma intuii quasi subito che si doveva trattare, per il tema, di un qualcosa con una base molto più solida, anche se Polanski come regista ha fatto un lavoro preciso e del tutto lodevole, bisogna precisarlo. Non è facile snocciolare un argomento così ampio e spigoloso in poche pagine, sono solo novantuno, in merito alle maschere che ognuno di noi si porta dietro ormai senza rendersene conto e senza peso alcuno.
La trama è semplicissima ed è resa a pretesto dall'autrice per sviscerare l'argomento del libro: due coppie (marito e moglie) si incontrano perché il bambino di uno di loro ha malmenato con un bastone il figlio dell'altra coppia sfregiandolo e facendogli cadere i denti. Le famiglie appartengono alla borghesia francese, come tale, in maniera civile, vorrebbero concludere la faccenda con scuse e ammende. Tutto sembra filare liscio fino a quando, con una parola dietro l'altra, in maniera sapientemente descritta, viene fuori il dio del massacro che alberga in ognuno di noi. Sono scene raccapriccianti e sconcertanti, ma non perché scorre il sangue a fiumi, tutt'altro, durante i litigi fra le coppie e anche tra di loro, caduta la maschera del perbenismo bieco, esce fuori di tutto, tutto quello che realmente pensano dei loro mariti e delle loro mogli, quello che per anni non si erano detti ed ora è uscito dalle loro labbra come un fiume in piena che non si può in alcun modo fermare. Tutti ne rimangono feriti, ma realmente che cosa sia accaduto, non lo capiscono neanche loro che rimangono ben avvinti alle loro bassezze, credendo che il loro modo di vita sia il migliore. La tolleranza, il buonismo, la buona creanza, la politically correct vengono tutte a sgretolarsi, parola dopo parola, frase dopo frase, atteggiamento dopo atteggiamento, riuscendo a far uscire il dominatore di noi stessi che da sempre vive nel nostro corpo.
Fatemela dire proprio tutta, ognuno di noi, per quanto si professi sincero, leale, altruista e quant'altro, se viene messo sotto pressione o alle corde, reagisce come il topo messo all'angolo, non si sa mai la reazione che può avere, ci può saltare addosso, salire sui muri o svicolare a destra e sinistra. In realtà non amiamo essere messi con le spalle al muro soprattutto in presenza di estranei, ci sentiamo sviliti, canzonati, sbeffeggiati, reagiamo in maniera istintiva e così la maschera che opportunamente avevamo indossato per l'occasione cade e si rompe. Ho provato questa sensazione, vi assicuro che è poco piacevole per se stessi e per tutti i presenti, ma sapete come si chiama questo? Si chiama “Sopravvivenza”, facciamo male agli altri affinché loro smettano di farlo a noi. Non la condivido ma purtroppo noi esseri umani siamo fatti così, che ci piaccia o che non ci piaccia il dio del massacro ci governa ed è pronto ad uscire ad una forte sollecitazione. Non sono in grado di accettare come repliche bigottismi di facciata.
La verità è questa, è cruda, ma è la verità!

Consiglio: ascoltate e guardate il video di Frankie HI-NRG MC “Quelli che benpensano” su Youtube e poi mentre ascoltate leggete il testo. Rivelazione!

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Commenti

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Sull' "amiamo " massacrarci non condivido, ma su tutto il resto son d'accordo, la sopravvivenza a volte richiede di tirare fuori le unghie e di usarle, c'e' poco da fare.
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Sharma
24 Dicembre, 2012
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Hai scritto bene tra virgolette, è anche un mio augurio. Grazie comunque!
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Sharma
24 Dicembre, 2012
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Ho riflettuto hai ragione, l'ho modificata!
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24 Dicembre, 2012
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la fuga o l'attacco, non c'è niente da fare, in questo siamo animali. Però condivido l'opinione di Sharma, noi esseri umani a volte sembra che ci troviamo gusto a massacrarci. Hillmann ha scritto "un terribile amore per la guerra", mi ha permesso di capire molto della psicologia umana. Ve lo consiglio (se non lo conoscete già) è un saggio semplice e ben fatto, in pratica dice che noi apprezziamo la pace solo dopo una bella guerra, e che l'uomo è stato così da Neanderthal in poi. Poi va da sè, per fortuna qui da noi guerrre vere e proprie non ce ne sono, ma si fa in autostrada, alle riunioni di condominio, quando si schiaccia qualcuno senza pietà per far carriera. E' la nostra natura dobbiamo accettarla ed agire di conseguenza cercando ognuno di noi di cambiare e migliorare il nostro piccolo mondo.
GRAZIE per questa splendida recensione.
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MagicalRobert
25 Dicembre, 2012
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Sono d'accordo con la tua recensione, pensando di tirar fuori la parte cattiva che è in noi come difesa, solamente se provocati! Non mi trovi, invece, d'accordo con il testo di "Quelli che ben pensano", grandissimo classico del rap tra l'altro; Quelli Che Ben Pensano critica soprattutto la prepotenza di chi è arrivista, di chi venderebbe l'anima al Diavolo per i suoi scopi, senza rispetto altrui " Arrogante con i deboli. Zerbino con i potenti". Per la recensione bravissima Sharmy! Una recensione, che attrae interesse, ed invita a dibattere e riflettere! :))
Il film di Polanski fa riflettere ma è anche divertente, e forse è il modo migliore di trattare certi argomenti. Insomma, siamo esseri umani, nessuno è perfetto, ma è inutile stare a piangerci sopra. Mai sottovalutare "la forza sbilenca dell'ironia" :-)
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