Dettagli Recensione
"Alta fedeltà" in quel di Torino
Siete amanti del vinile e, quindi, fate parte di quella razza in via di estinzione che ha "bisogno" di entrare in un negozio di dischi? Questo è il vostro libro.
Vi piace entrare in un negozio di dischi (un "vero" negozio) anche solo per parlare di musica con il proprietario? Questo è il vostro libro.
Avete esaurito lo spazio a casa per i vostri dischi ma non trovate il coraggio di disfarvi neanche di quelli che non ascoltate più? Questo è il vostro libro
Comprate i dischi pagando in contanti e gettate subito lo scontrino per evitare controlli dalla Gestapo (alias moglie/fidanzata)? Questo è il vostro libro
Non riuscite a considerare "disco" un disco scaricato dal web in MP3 prchè non potete toccarlo? Questo è il vostro libro
Potrei fare molti altri esempi ma mi fermo quà.
Maurizio Blatto è il proprietario del "Backdoor" uno storico negozio torinese specializzato in vinili, il libro non è altro che una serie di aneddoti divertenti con protagonisti i suoi clienti.
Gli uomini apprezzeranno di più questo libro rispetto alle donne, questo a patto che abbiano superato gli 'anta e si ritrovino nell'elenco iniziale.
Magari piacerà anche a qualche ragazzo più giovane ma solo se amante del cosiddetto vintage, gli smanettoni che scaricano MP3 a tutto spiano e non comprano dischi probabilmente non lo apprezzeranno molto.
Le donne potrebbero leggerlo per ridere dei loro potenziali mariti/fidanzati.
Una cosa strana dei collezionisti di dischi è il fatto di essere quasi solo ed esclusivamente uomini, le donne, in questo mondo che odora di vinile, sono quasi inesistenti...chissà poi perchè?
Il problema grosso è che, spesso e volentieri, queste donne non capiscono i loro uomini e praticano ostracismo nei confronti della loro passione.
Potremmo definirlo la versione italiana di "Alta fedeltà" di Nick Hornby anche se, ad esser sinceri, quello era un romanzo basato sulla vita di un negoziante di dischi mentre questo non lo è.
Questo non è un romanzo ma una serie di episodi di vita vera, e vi assicuro che sembrerà strano leggendolo.
L'ho fatto leggere ad un mio amico che lavora in un negozio di dischi e mi ha confermato tutto, il mondo è pieno di gente strana e, a quanto pare, anche i negozi di dischi lo sono.
Se volete farvi due risate leggetelo, non vi impegnerà molto tempo ma quel poco, sicuramente, lo passerete ridendo.
Ci sono anche aneddoti che esulano dal discorso musicale, uno in particolare fa riferimento al quartiere dove si trova il negozio, quartiere popolato da gente piuttosto "pittoresca".
Quelli di voi che non hanno questa passione classificheranno alcuni comportamenti come "strani" (o anche peggio!), alcune cose sono comprensibili solo a pochi eletti (o sfigati, dipende dai punti di vista!).
Venti o più anni fa si passavano mesi a setacciare negozi alla ricerca di determinati bootleg (disco pirata di un concerto), quando lo trovavi eri al settimo cielo, lo portavi a casa, lo mettevi sul piatto, abbassavi la puntina e...si sentiva da cani!
Ma non importava, magari non eri più al settimo cielo ma di sicuro tra il quinto e il sesto ci stavi ancora!
Oggigiorno basta premere un tasto, avviare il download e hai tutto...pure gratis!
Quando ottieni le cose con facilità non gli dai più valore, quando le ottieni con fatica è un'altra cosa.
Sì lo so, stiamo parlando di dischi, è filosofia spicciola ma la musica è la musica, quello che riesce a dare alla tua anima, al tuo spirito o come diavolo volete chiamarlo non è quantificabile in termini materiali ma ti riempie dentro.
Peccato che poi ti svuoti il portafogli ;-)
Commenti
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Passione o malattia? Boh, il confine non è ben definito...
Son sincera, non ho la passione del vinile e sono ignorante sulle questioni di musica.
Pero' le stesse manie e fissazioni e tossicodipendenza che qui ho avvertito per il "tuo" vinile, io la provo per i libri.
Presente l'adrenalina di passare davanti a una libreria old style, con le pareti alte, magari con un banco dell'usato in cui sguazzare ? Ovunque sia, con chiunque , in qualsiasi momento il mondo per me si ferma, esistiamo solo io e la libreria. E siamo felici :-)
Magari se mi capitera' per le mani lo leggero' !
Qunado entri senti quell'odore di carta invecchiata dal tempo, è inebriante!
Lì, ovviamente, non puoi comprare niente ma l'esperienza è unica.
Nel Trinity college trovi anche il "Book of Kells", un manoscritto miniato dai monaci Irlandesi nell'800, una vera opera d'arte!
A me piace anche andare nella piccola biblio del mio paese, in un vecchio edificio coi muri alti e grandi finestre dai telai di legno bianco.
Dove peraltro per me non noleggio mai nulla, io compro.
Pero' conosco il bibliotecario, prendo a prestito per mia mamma.
Faccio sempre passare davanti gli altri utenti. E io sto lì, mi guardo intorno...Come un'idiota :-)
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