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Un oceano di versi
In questa raccolta di poesie pubblicata piuttosto frettolosamente alla data dell'assegnazione del Nobel, manca la poesia "Il mare è la Storia" pubblicata successivamente alla stesura di questi testi e presentata anche sul forum di qlibri.
A questo proposito Nicola Crocetti, in occasione della lettura a Milano del testo inedito della poesia, ha scritto della poesia di Walcott:
"Walcott è poeta del mare. Si può dire che tutti i suoi versi siano impregnati del salmastro dei Caraibi. Le sue poesie sono un arcipelago, composto «di tante isole quante le stelle a notte», di «isole come piselli su un piatto di stagno», dell’isola di Crusoe e «del terrore di essere inghiottiti/ dal blu del cielo sopra di noi/ o dal più aspro blu sotto di noi». Il nostro stesso pianeta è «un’isola in arcipelaghi di stelle». E «il mio primo amico fu il mare», ci confida mentre ci parla di naufraghi e di navi affondate, della sua nostalgia per la distesa sconfinata, del flebile brusìo della risacca, delle foglie lunari dell’oceano e delle golette che lo solcano, e ci racconta quello che meglio conosce della vita: l’amore, i marinai, le tempeste e le maree.
Nella bellissima poesia inedita Il mare è la Storia che leggerà stasera alla Milanesiana, Walcott ribadisce, con Walter Benjamin, il suo credo, e cioè che «non vi è nulla di più epico del mare». Tutto, battaglie, martiri, memorie, è sepolto sotto quella volta grigia. Le religioni e i canti biblici, l’arte del Rinascimento e il progresso, lìemancipazione e la politica giacciono su irraggiungibili fondali. Ed è dalle buie orecchie delle felci, dal ridacchiare sapido delle rocce, cioè dalla Natura - ci ripete Walcott - che, «come un rumore senza alcuna eco», nasce il nutrimento della vita, e inizia davvero la Storia."