L'angelo e altre poesie
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Una breve raccolta
"Sempre, benché conosciamo il paesaggio d'amore
e il piccolo cimitero con i compianti nomi
e il segreto sgomento dell'abisso dove altri
incontrano la fine: sempre di nuovo in due
vaghiamo sotto gli alberi antichi, di nuovo
tra fiori ci stendiamo, di fronte al cielo."
Molto bella questa breve, ma significativa raccolta di poesie di Rainer Maria Rilke (1875-1926), celebre poeta praghese di lingua tedesca che, negli ultimi anni di vita, scrisse anche in francese. Pubblicato diversi anni fa dalle Edizioni Via del Vento, il volumetto fa parte della collana di poesia “Acquamarina”, dedicata alle liriche, per lo più inedite nel nostro Paese, di importanti poeti stranieri, noti e meno noti.
Come da consueta cura editoriale della casa editrice di Pistoia, la pubblicazione si rivela preziosa, molto utile anche per iniziare a conoscere questo grande nome della poesia europea a cavallo tra Otto e Novecento, dalle cui pagine è possibile farsi un'idea dei temi della scrittura rilkiana: la solitudine (“[...] una torre diventerà il mio cuore, / io stesso ne abiterò la cima [...]”), la fragilità dell'esistenza, la morte; sullo sfondo di questi versi a tratti d'una profondità insondabile, una natura che, dalla terra agli astri, culla con abbraccio malinconico il poeta (“[...] cantano oltre il tempo stelle radiose,/ noi stiamo in silenzio/ in compagnia di dolorose cose.”).
I testi sono stati tradotti e curati dal poeta e filosofo Roberto Carifi, il quale ha firmato, in chiusura del volumetto, una interessantissima nota al testo da cui traspare una vasta conoscenza della vita e dell'opera di Rilke, autore “segnato dall'inevitabilità dell'Abschied”, cioè di quell'addio di cui sembra essere ineluttabilmente intrisa la nostra condizione umana.