Poesia Poesia italiana Tra i solstizi
 

Tra i solstizi Tra i solstizi

Tra i solstizi

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

"...Di sicuro ho sfiorato il senso del divino, che tutti ci portiamo nell’intimo come un mistero. Ero una me dilatata, con gli occhi aperti a cogliere i messaggi semplici della natura, a sentire e partecipare dei significati che l’umanità fin dai primordi ha loro attribuito. Ed è il tempo dell’uomo, con tutta la sua precarietà e il suo mutamento, il tempo finito che cerca l’eternità per acquietarvisi, il protagonista vero di questo libro...".




Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0  (1)
Contenuto 
 
4.0  (1)
Piacevolezza 
 
4.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Tra i solstizi 2012-02-18 07:07:08 Renzo Montagnoli
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    18 Febbraio, 2012
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Chi sono, da dove vengo, dove vado?

Non è un caso il titolo, perché il periodo intercorrente fra il solstizio d’estate e quello invernale è un lasso di tempo del tutto particolare, nel corso del quale la natura prorompe al suo massimo splendore, per poi declinare progressivamente e spegnersi coi rigori del dicembre.
Già, la natura, sempre la natura, fonte d’ispirazione come se bastasse darle un’occhiata per approdare a nuove idee, per aiutarci in quella spesso inconsapevole ricerca dell’assoluto.
Ma la natura non sono solo gli alberi, il cielo o comunque quanto ci circonda, la natura siamo anche noi, piccoli esseri che attraversiamo le stagioni della vita con gli occhi sempre più rivolti all’indietro mano a mano che ci avviciniamo all’ultimo solstizio, in cui il nostro sole interno, già acciaccato dagli anni, silenziosamente si spegne.
Franca Canapini, con queste poesie, in effetti ha compiuto un percorso, dentro se stessa, una ricerca di qualche cosa che si intuisce, ma mai si materializza; è un tentativo normale (chi non l’ha mai fatto?) di un approccio con il divino, attuato con l’osservazione non cosciente di tutto ciò che gira intorno a noi, con un abbandono completo del proprio corpo, svincolato da tensioni e grigiori quotidiani, per pervenire a quella levità che permette di galleggiare in un tempo sospeso, in cui siamo e non siamo, in cui quel che vediamo i nostri occhi mai hanno potuto prima scorgere.
Sono poesie di sensazioni, di colori, a volte tenui, altre più accesi (Ancora si piega il gelso delle more / in questa immobilità verde / e gialla e rosa e rossa / appena mossa da fremiti / e alati pensieri di timore. /…), di vita, fra alti e bassi, fa rese e riscosse, tutto un percorso dell’esistenza visto dall’alto, distaccato, in un senso del divino, ovviamente personale, ma che ha il presupposto, indispensabile, dell’astrazione completa, dell’osservazione da un vetro senza poter esser visti, e non è un caso se a volte presenzi un misticismo, per nulla di maniera, una sorta di afflato inconscio con ciò che a tentoni si cerca, si avverte, senza poi poter toccare (Chiudimi tra le tue grandi braccia / Padre / che possa infine smemorare / nel tuo amore; /…).
E la ricerca non può prescindere dal passato, che lento riaffiora per dare consapevolezza del presente e, soprattutto, una fune sicura a cui aggrapparsi, da tenere stretta stretta, in un viaggio nell’ignoto (Verrò in un giorno di vento / scuoterò i rami di memoria / tornerò al tronco / sospeso sopra il fosso / mi cercherò in quella / nostra terra. /…). Chi sono, da dove vengo, dove vado? Tre domande che accompagnano il viandante, di cui invano attende la risposta certa, tre domande a cui nessuno può rispondere, se non calandosi in se stesso, scendendo sempre più giù nel proprio io, dove l’energia vitale dell’anima è il soffio del Divino.
Coraggio, il viaggio è appena cominciato e già abbiamo i primi resoconti, taccuini di versi che si srotolano, traspaiono di allegrezza e di malinconia. Ancora tanto c’è da camminare, immagini, intuizioni, ricordi, emozioni da fermare con le parole, un messaggio per chi poi verrà dietro, passo su passo, una ricerca infinita senza mai approdare.
Leggete, viaggiate con Franca, scoprite, attraverso lei, un po’ di voi.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
50
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il porto sepolto
Vita d'un uomo
Adelchi
L'ultimo turno di guardia
Uno più uno fa uno
Aforismi e magie
Poesie dell'indaco
Diavolo di sabbia
L'ennesimo angolo
Haikugrafia
La strada dei colori
Se non mi confonde il vento
Forza e libertà attraverso Alda Merini
I passeri di fango
Cento poesie d'amore a Ladyhawke
Haiku della buona terra