Rivoli di donna
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 4
Inutile volare
Ho letto con interesse sia il libro che le recensioni.
Mamma mia quanta retorica aulica! Ma in tutto questo dovè la poesia?
La poesia non è semplicemente "andare a capo più spesso" o riempire cartelle di vocali melense.
Perchè non date un'occhiata ad Alda Merini (per esempio)Vi rendereste conto che la poesia non nelle recensioni di parenti od amici, è anche nella critica e nella sofferenza.
Pessima raccolta e pessime recensioni.
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C'è chi vola alto e chi invece vola basso...
La Venturini è un'autrice che stimo molto. Gloria scrive poesie intense e racconti pieni di meravigli e di realtà sublimate dalla sua grande personalità. Nella prefazione di Rivoli di donna risulta lampante che i suoi sono VERSI CHE SCORRONO SEMPRE SENZA CADUTE DI TONO E MAI SCONTATI. Ci vuole cuore per saper leggere una poesia, ci vuole anima per catturarne il profumo tra le righe. Rivoli di donna è un libro che consiglio a tutti, perchè canta l'amore di una donna alla vita. Ringrazio Gloria perchè con i suoi versi ci fa dono di trame sottili di sentimenti che toccano il cuore.
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Tra le pagine della fantasia di Gloria Venturini<br />
Camminado tra i giardini dell'anima di Gloria Venturini<br />
Ti seguirò nel vento di Gloria Venturini
Voli Pindarici
Si pubblica poca poesia e quella poca, in genere, hon ha mercato ma questo non è necessariamente un male. In genere il poeta scrive solo per se stesso e soprattutto legge solo se stesso. Quindi non deve meravigliare se i libri di poesie raccolgono polvere sugli scaffali e restano invenduti. Siamo un popolo di poeti ma non leggiamo poesia. Proprio per questo le rare pubblicazioni che riescono ad uscire dal cassetto degli autori dovrebbero essere frutto di una scelta di qualità. Mi dispiace per l'autrice ma questo libro non mi è piaciuto perchè pur apprezzando lo sforzo credo che rappresenti un esercizio stilistico non riuscito. Sono versi a volte infantili (e questo non sarebbe un difetto se l'autore si chiamasse Giovanni Pascoli)ma quello che maggiormente caratterizza questo lavoro poetico è l'eccesso di retorica. A volte nella pesia, come nella vita, la semplicità è un punto di arrivo e l'abbandono del verso barocco è frutto di maturità.
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Tra i sentieri dei sogni
Mi vestirò
Vestita di sole,
camminerò tra verdi giardini,
vestita di luna,
andrò tra i sentieri dei sogni.
Inizia così Rivoli di donna, pochi versi che delineano la personalità dell’autrice, che di giorno, pur essendo occupata dal lavoro e dalla famiglia, riesce a osservare ciò che la circonda con la sensibilità propria del poeta, a cui lascia ampi spazi nel silenzio della notte, quando il soffuso chiarore della luna imperla le idee e le emozioni trasformandole in versi.
Non ci troviamo di fronte a una silloge tematica, ma a una raccolta di alcuni testi, con argomenti quindi anche assai diversi fra di loro.
L’introspezione, quello scavare dentro se stessi, trova una felice trasposizione in Nulla echeggia (Grido senza suono / assediata / dall’impotenza / schiacciata / dal peso asfissiante / della realtà. / Un grido senza voce / oscura questo cielo, già nero / rincorre impazzito / un’eco lontana, / dispersa nel tempo, / nella memoria. / …), oppure in Una goccia di mercurio ( E’ una goccia di mercurio / la personalità, / ad ogni caduta / si stacca in mille frammenti. /…).
Mi sembra opportuno evidenziare che, accanto alla ricerca di quanto di più nascosto e recondito alberga nel suo animo, frutto di metabolismi intellettuali, voci udite e sepolte per tempi migliori, assai felice è il ricorso a immagini esaustive non fini a se stesse, che tendono a dare corpo al verso, creando un’atmosfera surreale propria di quell’andare tra i sentieri dei sogni.
Nel rapportarsi con l’esistenza, con il ciclo della vita il ricorso alla metafora si estrinseca in immagini per nulla ridondanti, ma che confluiscono nel concetto con particolare leggiadria, come in Rosa d’autunno (Fragile e stanca / rosa d’autunno / affidi i tuoi petali / al tenero abbraccio / vellutato del vento, / un leggero volteggio, / un’ultima danza. / …).
Né poteva mancare una tematica d’obbligo come l’amore e qui Gloria Venturini, più che traboccare di passione, di traslare poeticamente una carnale attrazione, stempera il sentimento con una soffusa malinconia, ci rende partecipi di un anelito sospeso fra sogno e realtà, un’immagine che si fissa nell’animo più che negli occhi (da Speranze d’amore:
Prenderò gocce di rugiada / e le sostituirò alle lacrime amare / che imperlano i tuoi occhi. /…).
Un altro tipo d’amore, per quanto analogo, è rivolto ai figli, con la genitrice che permea del suo sentimento i versi con una intuizione creativa di rara bellezza ( da Voi siete in me: …./ Io sono in voi, / un cerchio di vita / abbraccia l’infinito, / il mio spirito dimora / nel vostro cuore. /…).
Come potrete comprendere non si potrebbe descrivere meglio Gloria Venturini di quanto non abbia fatto lei con i versi di Mi vestirò, un essere umano in eterno contrasto fra la realtà in cui cerca di scorgere le poche luci e la poetessa che nel buio della notte riesce a vedere se stessa.
Rivoli di donna, sentimenti, emozioni, riflessioni e ricerca di dialogo, una silloge assolutamente da leggere.
Indicazioni utili
Fiori e fulmini, di Cristina Bove<br />
Canti celtici, di Renzo Montagnoli