Poesia Poesia italiana L'azzurro del mare
 

L'azzurro del mare L'azzurro del mare

L'azzurro del mare

Letteratura italiana

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Il volume contiene una prefazione di Sandro Montalto, di cui segue un estratto: "Le poesie di Roberto Morpurgo sembrano insinuarsi nel silenzio, i versi centellinano le parole con una leggerezza che ne sottolinea il peso semantico. Ogni testo è un tintinnìo che percorre la pagina senza graffiarla eppure impregnando l’aria di una sonorità precisa, un poco acuta, sviluppata in melodie che contengono un inizio e una fine. Va infatti sottolineato come l’autore non metta su carta frammenti o spruzzi di colore, ma sappia piuttosto sviluppare un’idea compiuta – o un’immagine non vaga – in testi che seppur brevi sono completi. Sono testi, anzi, che spesso filtrano in altri testi, pur mantenendo la loro finitezza e completezza, conferendo alla raccolta un’unità preziosa e sempre indice di un lavorio poetico sincero ed efficace."



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L'azzurro del mare 2008-06-04 06:11:31 Renzo Montagnoli
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Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    04 Giugno, 2008
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Il verbo sussurrato con soavità

Chiudo il libro e mi dispiace, perché il fluire dei versi di questa silloge ha la stessa carezza lieve di una brezza di primavera; già la luce fuori si fa fioca e il giorno è passato assaporando le armonie di una penna felice, un susseguirsi di immagini e di emozioni, mai forti, ma sommesse e quasi pudiche, in un lento adagio che avvolge e coinvolge trasmettendo, senza che me ne accorga, una grande serenità.

Questa è la poesia di Roberto Morpurgo, un verbo sussurrato con soavità.

La silloge in verità è costituita da quattro raccolte tematiche (Il dolore e paesaggi, L’azzurro del mare, Viaggiare l’Italia, Pianura e anima), quattro riflessioni di ampio respiro che s’intrecciano a formare un’unica opera composita, come i tempi di una sinfonia.

L’azzurro del mare è anche il titolo di una poesia…



C’è a Itaca un trono

sepolto nelle acque

chiare dello Ionio.



Il richiamo al mitico eroe omerico, al lungo pellegrinaggio per il ritorno alla terra natia cela il percorso del poeta alla continua ricerca di una verità che sembra quasi di toccar con mano, ma che poi si disperde come nebbia al sole.

Il ricorso alla metafora è precipuo in questa raccolta, ma è fatto con misura e con grazia; così nella raccolta Il dolore e i paesaggi appare sfumato (Cammino perché scricchi / la ghiaia), oppure, come ne L’azzurro del mare, l’aspetto figurativo è simbolo di un’espressione non didascalica, ma incisiva (…/ E’ come un istmo il mare. / …). Non manca anche l’aspetto figurativo che introduce al sogno (Autunno / ti illude Roma / alla sua luce / aurora / che azzurra ulcera / i cieli / come nevi…) e nemmeno l’impatto tagliente, quasi brutale, per quanto soffuso ( Tango / ballato da enormi tacchi / sul fango / di un lucido / acquazzone…).

Mi sembra indubbio che Roberto Morpurgo riesca a far sentire la sua voce senza gridare, senza sovrastare quella d’altri, e ciò in forza di un forte personalità poetica che permea tutta la sua produzione in cui l’apparente semplicità della costruzione è frutto invece di un’attenta, e probabilmente anche minuziosa, continua ricerca dell’armonia. Il suo è un verso libero, ma procede in un flusso ininterrotto, senza asprezze e acuti, bensì con una levità sonora tale da sembrare soggetta a regole metriche, per quanto diverse dalle classiche. E in questo scorrere di parole viene a crearsi una composizione di esemplare equilibrio formale e fonetico che arricchisce ulteriormente la lettura, con il risultato che al termine l’appagamento è tale che dispiace che non vi siano altre pagine e altre poesie.

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