L'amore negato
Letteratura italiana
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Il mal d'amore
Gran Premio Speciale della giuria, sezione Libro Edito, della città La Spezia.
I poeti celebri che con le loro penne
hanno dato vita all’opera sublime e solenne,
non voglio né posso contrastare.
In tutta umiltà, vorrei semplicemente narrare
la pena immane e le passioni vane
di chi geme e soffre le tribolazioni della vita.
Con questi versi inizia la bellissima silloge di Dunja Torroni, un’opera dedicata al mal d’amore, un corrosivo sentimento che si traduce in intima, intensa angoscia di vivere.
Ci sono versi in cui l’amore riesce a predominare, con una visione apodittica di questo sentimento, altri in cui invece traspare il tentativo di comprendere il suo significato e altri ancora dove invece si riduce a un fenomeno fisico istintivo.
Comunque, pur in presenza di diverse sfaccettature, manca la gioia, ma è sempre presente un’angosciante disperazione.
Sussulta ancora il vecchio, / che per le carezze ancora palpita. / Sussurra amore sibillina / la morte vicina. / Sussulta e scalpita, / cercando un ultimo bacio: / un ultimo soffio / che colpisce il cuore.
Altre volte c’è una visione disincantata, una ricerca dell’amore inteso come stato di giovinezza ( Vorrei abbracciarti e baciarti / prima che il mio pene penda definitivamente. / Vorrei penetrarti ed amarti / prima che si afflosci inesorabilmente.).
Oppure l’istintivo desiderio di ricominciare il tutto (Fare un semplice click e / cancellare il passato. /…).
Non mancano amare constatazioni, dove la metafora coglie il senso in modo assai suadente:
E’ così breve il dono dell’amore,
la vita di una rosa,
che sboccia al mattino
e si spegne la sera.
Triste destino,
per colui che coglie la rosa:
spoglia alla sera
muore al mattino.
Oppure il tormento di una cupa rassegnazione:
Amori riciclati
amori clonati,
rifatti chirurgicamente
per vivere eternamente.
Rifatti con i soldi,
con i programmi per PC,
per ripeter l’illusione
di vivere in eterno e mai morire.
E poi l’ultima, splendida metafora, compendio di tutta l’opera:
Corrono:
i fili della corrente elettrica
Si inseguono, abbracciano
e abbandonano…
Intrecciano le loro vite
I fili dell’alta tensione
Portano
un sorriso, un presagio,
forse un po’ di luce.
E’ una poesia giovane, nel senso che traspare nei versi un linguaggio più corrente, ma non per questo meno efficace, né mancano tuttavia esempi di apprezzabile armonia e di ricercatezza formale, frutto di una ecletticità che riesce a variegare l’opera, avvincendo il lettore.
Da non perdere.