Poesia Poesia italiana Il respiro della luna
 

Il respiro della luna Il respiro della luna

Il respiro della luna

Letteratura italiana

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"Questa raccolta di poesie è un compendio dell'attività artistica di una donna che già ci aveva stupito con "Fiori e fulmini" (Edizioni Il Foglio, 2007), confermando la sua innata capacità a trasfondere in equilibrate e armoniose parole sentimenti ed emozioni che irrefrenabili traboccano dall'animo. I temi affrontati, sviscerati, approfonditi sono i più diversi, ma in ogni caso ciò che ne scaturisce è in un delicato equilibrio fra la potenza della folgore e il lieve soffio della brezza della sera; sono parole che fluiscono incessanti, che entrano dentro con leggerezza, ma che incidono, lasciano traccia tale da ritornare prepotenti nel corso delle giornate, quando meno te l'aspetti" (Dalla prefazione di Renzo Montagnoli).



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Il respiro della luna 2008-09-09 01:07:16 Renzo Montagnoli
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Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    09 Settembre, 2008
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Il respiro della luna dona serenità

Come una fonte antica che disseta con le sue fresche acque il viandante accaldato dal lungo viaggio, da Cristina Bove sgorgano versi limpidi a placare l’arsura dell’affanno della vita quotidiana.

Questa raccolta di poesie è un compendio dell’attività artistica di una donna che già ci aveva stupito con Fiori e fulmini (Edizioni Il Foglio, 2007), confermando la sua innata capacità a trasfondere in equilibrate e armoniose parole sentimenti ed emozioni che irrefrenabili traboccano dall’animo.

I temi affrontati, sviscerati, approfonditi sono i più diversi, ma in ogni caso ciò che ne scaturisce è in un delicato equilibrio fra la potenza della folgore e il lieve soffio della brezza della sera; sono parole che fluiscono incessanti, che entrano dentro con leggerezza, ma che incidono, lasciano traccia tale da ritornare prepotenti nel corso delle giornate, quando meno te l’aspetti. Come ricordi emergono all’improvviso, un verso, anche solo l’inizio di un verso, e allora ti metti a pensare, a riflettere sulla caducità della vita, su questo nostro correre vano verso il nulla, ma anche sulla bellezza della natura, sulla purezza dei sentimenti più semplici e spontanei.



Ma tu che ne sai / delle lune traverse / dei tronchi contorti dei meli / Che ne sai delle maschere nere / delle strade di notte? / …



In tanta abbondanza c’è spazio per ogni cosa, per ogni elemento della vita a cui spesso non facciamo caso, come l’emozione di ritrovarsi a una nuova stagione:





….. / splendo di nuovo a maggio / ancora vivo / in questa sorprendente primavera.



Oppure l’omaggio, del tutto personale, alle donne, non le inutili e retoriche parole con cui si celebra l’8 marzo:



Ed io non ho mimose / né le vorrei portare ai vostri spenti / amari giorni e trascurate notti / donne della mia vita / donne per cui l’istante di un sorriso / varrebbe tutto l’anno di mimose / …



Oppure ancora la natura, pur se pretesto per una riflessione sul trascorrere del nostro tempo:



… / il croco è già sfiorito / or che la neve / liquefacendo sta scendendo a valle / e stormi di migranti / a fare il nido / garriscono dai tetti / …



Né mancano visioni quasi oniriche, trasposizioni poetiche di leggende che assumono una valenza del tutto particolare se viste con gli occhi della storia, del perpetuarsi di comportamenti a cui l’uomo sembra non voler rinunciare, come in Nàvar e Isabeau:



… / Al sorgere del sole / io sono falco / e rivesto Isabeau delle mie piume /…



Tutta una vita, tutta la vita, trova spazio nella fertile vena poetica di Cristina, come in Teatro:



…/ Adesso è l’ora dei pittori d’ombre /…







Verso felicissimo che con un tocco di genialità ci riporta a una realtà, attuale, che meglio non si sarebbe potuta descrivere.



Cristina riesce a superare anche le più radicate convinzioni e in lei che, dotata di grande spiritualità, religiosa tuttavia non è, capovolge l’immagine dell’angelo vendicatore, conferendogli il simbolo dell’eterna disillusione, del disincanto che prorompe forte dal suo petto con L’angelo di Mezzanotte:



…./ e poi / senz’ali / riscenderei per piangere con loro.



Una poesia, questa, di forte impatto emotivo, ma anche di dirompente catarsi, con un angelo che sembra un Cristo definitivamente votato alla causa dell’umanità.



Ma tutto il pensiero di Cristina Bove trova la perfetta sintesi in Siamo angeli, in quei tre versi di una semplicità disarmante, ma di una profondità assoluta, la rivelazione di ciò che è anche in noi, ma che o ignoriamo, o volutamente soffochiamo:



… la parola che sola è la salvezza: / AMORE, parola che contiene l’infinito / ed è mare ed è valle. / …



Penso che siano superflue ulteriori parole perché è solo leggendo che potrete acquietare la vostra ansia quotidiana, è solo lasciandovi accarezzare dall’armonia di questi versi che avrete la possibilità di conoscere il significato della parola serenità, è solamente soffermandovi di tanto in tanto sui concetti espressi che comprenderete il senso della vita.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Fiori e fulmini, di Cristina Bove - Edizioni Il Foglio;<br />
Canti celtici, di Renzo Montagnoli - Edizioni Il Foglio;<br />
Il cerchio infinito, di Renzo Montagnoli - Edizioni Il Foglio;<br />
Presenze e Assenze, di Davide Vaccino - Edizioni Il Foglio
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