Poesia Poesia italiana Filastrocche per l'angelo
 

Filastrocche per l'angelo Filastrocche per l'angelo

Filastrocche per l'angelo

Letteratura italiana

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Filastrocche per l'angelo non sono rivolte soltanto ai bambini, bensì anche e soprattutto agli adulti per l'attenta ricerca stilistica e per la risentita moralità che racchiudono. C'è qualcosa di tragico che si scopre sotto i versi apparentemente lievi di queste Filastrocche, che a tratti riaffiora con insolito vigore. E c'è un autentico tormento d'anima, scaturente dal montaliano "anello che non tiene".



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Filastrocche per l'angelo 2010-10-05 12:47:26 Renzo Montagnoli
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Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    05 Ottobre, 2010
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Non solo musicalità

La filastrocca è un componimento di estrazione popolare, molto in voga in un passato nemmeno tanto lontano, e caratterizzato da un’armonia cantilenante. Le nonne vi si cimentavano con i nipotini, per attirare la loro attenzione e comunque per trasmettere un senso di appagamento e di sicurezza.
Anna Vincitorio, autrice di numerosi libri di poesia, ha rispolverato questa forma oggi non del tutto usuale con una serie di componimenti che, oltre a ben estrinsecare il significato della filastrocca, ne riportano tutte le caratteristiche salienti in modo egregio, con risultanze, oltre che piacevoli, anche di eccellente livello.
Queste poesie non sono come le ninne nanne, in genere fini a se stesse e che hanno come scopo quello di conciliare il sonno, ma portano un messaggio, sotto forma metaforica, e comunque a una morale più adatta agli adulti che ai bimbi.
(Cantilena cantilena / non mi basti dolce Nena / non mi basta il cielo azzurro / non mi bastano le foglie / e nessuno le raccoglie. / La canzone è troppo triste / troppi gli anni sulle spalle. / Più non viene Lancillotto / a salvare la sua dama. / C’è una donna sola e vecchia / che si sente una puttana / degradata inascoltata / sola sola abbandonata. / Vieni presto, vieni presto / fa qualcosa, stringi forte / ma consegnami alla morte.). L’esperienza dell’esistenza, il grigiore di una vita al termine sono espressi in modo convincente e senz’altro immediato, senza ricorrere a termini inconsueti, pur in presenza di un lessico colto.
Come si può notare non ci troviamo di fronte a poesiole più basate sull’orecchiabilità che sul contenuto, perché ci si sbaglierebbe e non poco.
No, Anna Vincitorio ricorre alle filastrocche per esprimere le sensazioni del suo “io”, come un altro poeta magari invece userebbe il canto o la ballata.
Non c’è solo ritmo, né semplicemente sillabe ripetute, ma un flusso continuo di emozioni, di sentimenti, di ricordi, di gioie e di dolori, insomma tutto l’animo dell’autrice porto in modo garbato al lettore, una comunicazione spirituale che solo la poesia può consentire, anche ricorrendo alla filastrocca.
Una particolarità di questo libro: per ognuno dei componimenti vi è il testo in francese a fronte e vi assicuro che anche in questa lingua la musicalità permane, forse addirittura migliora.
Da leggere per meditare, piacevolmente.

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