Poesia Poesia italiana Esercizi per la felicità
 

Esercizi per la felicità Esercizi per la felicità

Esercizi per la felicità

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

Una raccolta di poesie contro la banalità, l'inconsistenza di tutte le vite "minori", il grigio del minimale trascorrere del tempo negli impegni senza senso che l'esistenza ci propina, invecchiandoci fuori e dentro, senza apparente speranza. Il termine "felicità" che titola la raccolta è in contrasto con i contenuti di un'avvolgente, pervadente e melanconica tristezza senza sbocchi, se non la resa al quasi nulla del vivere comune. Ma l'intera raccolta testimonia che Ivan ha già scelto, in contrasto con questa musa che richiama all'ordine, proprio al piccolo ordine logorante del borghesissimo sopravvivere senza qualità, accontentandosi del proprio tiepido angolo privato.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0  (1)
Contenuto 
 
5.0  (1)
Piacevolezza 
 
4.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Esercizi per la felicità 2008-03-18 01:18:19 Renzo Montagnoli
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    18 Marzo, 2008
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Che cos'è la felicità?

Sono dell’idea che Ivan Fedeli abbia anche nella vita di tutti i giorni il senso di autoironia che caratterizza questa silloge, composta in realtà da cinque brevi raccolte, più una poesia finale.

Quel mondo che è fatto di ripetitività, di gestualità banali, quel condurre l’esistenza secondo un canone prefissato sono il tema della poetica di Ivan Fedeli, osservatore disincantato della realtà che ci circonda, pronto a coglierne anche le più sottili sfumature in una rassegnata ironia, che pur tuttavia si riflette in una profonda malinconia, una sorta di precoce consapevolezza della nullità del nostro normale essere (…Un mondo di indirizzi e mezzi incroci / da scegliere per nuove prospettive, / intanto si rimbalza a senso alterno, / e forte è l’onda opposta di chi vive. / E’ meta poi raggiungere un inverno / sapere quanto attenti alla deriva / rimangono quei giorni senza perno / lasciati a latitudine festiva.).

E nulla sfugge ai suoi occhi, perfino il rito obbligatorio della vacanza (Vacanza a tutto andare se si può: / ciascuno e la sua rimini, il suo monte, / il mare più esclusivo che si vende. /…).

Il tutto in un tono quasi scanzonato, una sorta di apodittica commiserazione, che raggiunge anche vertici di suggestivo sarcasmo (E quindi uscimmo a riveder le stelle / ma solo come viaggio d’occasione / tra treni e voli charter già scontati, e tutto a mordi e fuggi senza nome. /…).

Ma dov’è mai questa felicità e che cosa sono questi esercizi per raggiungerla?

Secondo la mia opinione, il poeta ha da un lato inteso descrivere a chiare lettere ciò che significa felicità per una società che si inventa tutto, anche appunto la felicità, e dall’altro, invece, è quanto non è conforme alle regole, nella convinzione che, in ogni caso, la felicità sia una chimera (…/ Resisto stando a galla finché posso / pensando a quando cambia la stagione. /…) e comunque un’illusione (Togliamoci di dosso l’uniforme / che bastano gli occhiali a mascherare, / qui servono altri tempi non deformi / a vendere anche il pepe con il sale. /…).

Sono rasoiate che incidono e non è che il tono e l’armonia quasi da canzoniere possano lenire il dolore di una verità che inconsciamente ci è propria, ma che non vogliamo ammettere, perché l’unica alternativa al vivere comune è rappresentato dall’appartarsi, dal chiuderci in noi stessi, recitando consapevolmente all’esterno la commedia di tutti i giorni, ma negandola continuamente al nostro interno.

E’ un dualismo, quindi, che solo un poeta si può permettere, e Ivan Fedeli è un poeta, non solo, ma anche uno di quelli sicuro valore.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.4 (2)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il porto sepolto
Vita d'un uomo
Adelchi
L'ultimo turno di guardia
Uno più uno fa uno
Aforismi e magie
Poesie dell'indaco
Diavolo di sabbia
L'ennesimo angolo
Haikugrafia
La strada dei colori
Se non mi confonde il vento
Forza e libertà attraverso Alda Merini
I passeri di fango
Cento poesie d'amore a Ladyhawke
Haiku della buona terra