Dal tramonto all'alba
Letteratura italiana
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Una soddisfacente raccolta antologica
È indubbio che il tramonto sia stato, sia e continuerà ad essere un momento del giorno del tutto particolare, con quella luce che lenta si spegne fra gli ultimi bagliori del sole; é fonte di ispirazione per numerosi artisti, proprio per quella tenera malinconia che si insinua dentro di noi fino ai più reconditi recessi dell’anima e che ci raccoglie in noi stessi, ci fa avvertire un fremito che solo con il calare delle tenebre si assopisce, perché inizia una nuova parte della giornata, la notte, con la sera che è la sua avanguardia. Sono tanti i poeti che hanno inteso esprimere l’emozione di un giorno che si chiude per lasciare spazio all’intimità della casa, della famiglia e per consentire il giusto riposo a cui con il sonno lasciarsi andare, facendo emergere, come per magia, i sogni, frutti inconsapevoli di nostre altrettanto inconsapevoli elaborazioni mentali. È lunga la notte, con il suo buio che tutto avvolge con l’ampio mantello, ma alla fine la luce ritorna, s’affaccia di nuovo il sole a oriente e tutto ricomincia. Tramonto, notte, alba, tre momenti che si ripetono da milioni di anni, tre momenti, se paragonati all’immensità del tempo, che generano inevitabilmente sensazioni e che inducono i poeti a esprimerle in versi. È appunto Dal tramonto all’alba il tema di questa antologia poetica curata da Daniela Cattani Rusich, che raccoglie le liriche, non poche, di numerosi autori, ognuno dei quali ha esposto il suo sentire di fronte a queste realtà temporali, come già hanno fatto molti altri anche in un lontano passato.
Le diversità di stili e di modi di sentire sono elementi che impreziosiscono l’opera, che non assume mai caratteristiche di ripetitività e di piattezza, e penso che il merito di questo vada alla curatrice, che nella sua scelta è riuscita a mantenere un più che soddisfacente livello qualitativo, così che non capita di imbattersi in alti e bassi, purtroppo non infrequenti in altre analoghe raccolte antologiche. C’è chi è attratto dal tramonto, chi invece è affascinato dall’alba, così come altri avvertono la notte quasi come un’esperienza che ha in sé caratteristiche particolari e che inconsciamente può condurre a una realtà trascendente, a una liberazione dell’anima da tutti quei lacci e laccioli con cui la frenesia del giorno l’ha imprigionata.
Credo che sia proprio impossibile che qualcuno, fra le tante poesie, non riesca a trovare quella che è più vicina ai suoi sentimenti, perché ripeto la varietà è considerevole, ma costituisce anche motivo per ritrarre una lettura gratificante, considerando che tutte le liriche sono facilmente comprensibili e che eventuali soste su questo o quel verso non sono per cercare di capire che cosa significhi, ma solo per approfondire, per condividere un pensiero, per vedere meglio dentro di noi grazie alla luce che essi più volte riescono ad accendere.
Ritengo che gli autori meritino un plauso per ciò che hanno voluto dire, per quello che hanno saputo dire e perché la loro arte è riuscita a interessare e anche a far sognare, a occhi aperti.
Da leggere, non c’è dubbio.