AliVive
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Un lungo ed intimo applauso ad Antonella
La poesia è uno strumento formidabile, di questo sono sempre stata convinta.
La poesia può e deve essere alla portata di tutti, con l’unica condizione di lanciare l’animo a briglia sciolta nel galoppare la Parola.
Perché la Parola è forza, è energia, è libertà. La Parola rappresenta le autentiche fondamenta della consapevolezza di Vivere: saper ricorrere alla Parola per definire il proprio Esistere è il dono più grande.
Come tutte le arti, è ovvio che la Poesia è talento ma è anche studio. Per trasformare l’energia delle parole in opera, è necessario saper incanalare le parole stesse nella giusta metrica, nelle adeguate battute, nella corretta musicalità.
Da questo punto di vista, AliVive è oro grezzo appena raccolto; e se avessi omesso di leggere la prefazione tramite la quale viene presentata l’autrice, lasciando intendere che la stessa, in un momento di estremo dolore fisico ed emotivo, abbia trovato nella poesia la forza per reagire al proprio male, forse non sarei riuscita a calarmi del tutto nella semplicità dirompente dei suoi versi e a commuovermi a tratti di fronte alla veemenza di singole parole che non implorano altro che Vita.
“Ti odio
nemico bastardo
malvagio e silenzioso.
Perché m’hai invaso il corpo?
Ti credevi invincibile? Un tuo errore!
Mente e anima non sono tue,
m’appartengono!
[…]”.
Non aggiungo altro. Solo il mio lungo ed intimo applauso a questa Poetessa che insieme alla sua Vita, fatta sì di sofferenza ma anche di amore, di sogni, di speranze, di felicità, ha cantato lo stupendo miracolo che ogni singolo istante accompagna ciascuno di noi: la Vita stessa.
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Opinioni inserite: 1
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Ottima lettura
In questa raccolta di poesie, predomina la schiettezza, la semplicità, la quotidianità.
Si respirano gli avvenimenti positivi e negativi, traumatici e lieti, della vita di una persona “comune” di uno come noi. Con gli alti e i bassi, le gioie e i dolori. Le presenze non volute e le assenze temporanee e definitive, l’allontanarsi pensando di salvarsi e il ritornare dicendo “rieccomi” sapendo d’essere sempre accettata. Soprattutto nell’ultima composizione, quella che chiude il libro c’è il condensato di tutto questo. La poesia che l’autrice dedica al marito. Un toccante riassunto di un pezzo di vita. In questo libro, più che la forma che è accessibile e non troppo sofisticata, contano e dominano i contenuti.
Una valutazione che non può che essere molto buona.