Acrilirico
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Quando la Poesia diventa Stupore
Tra i miei sogni più grandi ce n'è sempre stato uno forse non troppo comune: quello di rinvenire per puro caso il taccuino di uno sconosciuto; uno di quegli affari con la copertina indifferente ma pieno zeppo di pensieri e di vita riversata su pagine e pagine di inchiostro da scoprire e da bere come fosse linfa.
Di taccuini non ne ho mai trovati, ma la scorsa settimana mi è arrivato per posta questo libro, catalogato tra il genere poetico, che io stessa ho richiesto e che non smetto di rigirarmi tra le mani rileggendone ogni tanto qualche stralcio. Estasiata.
Perché mai quarta di copertina fu più veritiera, ed Acrilirico è sul serio " un libro inclassificabile. Scomponibile e ricomponibile a piacimento".
Acrilirico è soprattutto un libro oltre le attese, oltre la prospettiva comunque limitata o limitabile dei versi, oltre la rassicurante e ordinaria tranquillità della pagina stampata ed editata ed oltre l'ordine contenutistico degli argomenti.
Acrilirico è Stupore, che si fa vivere solo se disposti a scivolare su uno stile-non-stile, libero come solo liberi possono essere i pensieri e stimolante come solo un linguaggio nutrito e ricco può rendere uno stile accompagnandolo in una danza sostenuta.
È così che luoghi e tempi differenti si accavallano o si danno il cambio in un andirivieni di poesia dell’anima e della mente che indossa a tratti un costume poetico del tutto originale ma assolutamente lirico e profondo; poesia che avvolge il lettore chi vi si immerge conducendolo al cospetto della vera essenza dell’autore.
“Accadde quando accadde e il quando proprio non me lo ricordo. […]
Vinsi una volta, so. Vinsi una volta, spermatozoo capace di saltelli
e di slanci, […]
ma adesso perdo il passo.
il tempo che non ho mi preme e quello che non ho mai avuto
i ricordi, punte rotte dentro di me […]”
Eccolo qui il mio taccuino, zeppo di pensieri e di vita; non ci sarò inciampata per caso per strada ma me lo tengo come fosse quello che ho sempre desiderato ritrovare. E soprattutto non avrò mai il cruccio di doverlo restituire; anzi, avendo preso nota dell’esistenza dell’autore Gian Maria Turi sarò felice di sperimentare altre sue eventuali opere.