Vino, patate e mele rosse
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Blackberry Wine
Questa scrittrice mi ha fatto innamorare dei suoi libri.
Sono tutti così magici, pieni di profumi speziati e fruttati, ricchi di flashback ed il tutto è condito con pochi e semplici protagonisti ed in questo caso raccontati da un narratore davvero particolare: una bottiglia di vino.
Sì, avete capito bene, proprio vino!
Un vino liquoroso, con una storia da raccontare a chi sa ascoltarlo.
Una storia nata dalla fermentazione di vari frutti, che contiene segreti, amori, progetti, tradimenti e tanto altro ancora.
Un vino che parla e fa parlare. “Scioglie la lingua, svela segreti che non avresti mai voluto raccontare, segreti che non sapevi nemmeno di conoscere”.
La storia si dipana su due tempi: le estati tra il 1975 ed il 1977 e l’anno 1999.
I flashback sono costituiti da interi capitoli che svelano a poco a poco il susseguirsi degli eventi.
Il romanzo è ambientato in parte in Inghilterra, nei pressi di una vecchia stazione ferroviaria ed in parte nella campagna francese (ambientazione già nota ai lettori della Harris).
Proprio in questa parte della Francia si producono dei vini famosi tra i quali il Pinot.
La bottiglia in questione è una delle SPECIALI, è una Fleurie 1962, “l’ultima sopravvissuta di una cassa da dodici”.
La data coincide con l’anno di nascita di uno dei protagonisti, Jay.
Il romanzo ruota intorno a due figure: Joe Cox e Jay Mackintosh.
Joe Cox è un vecchio minatore il quale decise di coltivare la terra intorno a casa sua “ prendendola in prestito” dalle ferrovie statali.
Joe non coltiva semplici piante, il suo orto è speciale!
La vita di Joe si intreccerà con quella di Jay Mackintosh.
Jay è uno scrittore in crisi con una compagna insistente che lo tratta come se fosse un bambino.
Quest’ultimo in età adulta deciderà di abbandonare Londra per rifugiarsi nella tranquilla campagna francese.
Successivamente si sistemerà in uno “sciatò” abbandonato e malconcio.
Un romanzo pieno di sapori e passioni.
Ricco di magia.
Lo stile è semplice e coinvolgente fin dalle prime pagine.
I pochi personaggi descritti aiutano il lettore a ricordarli ed imprimerli nella mente.
Sicuramente Joe mi ha ricordato la protagonista di Chocolat, Vianne Rocher, per l’utilizzo di tutti quei semi, delle spezie e delle patate.
Un libro che mi sento di voler consigliare a tutti.
Sicuramente ora intraprenderò anche le letture mancanti della Harris.
Il profumo di cucina che esce dai suoi romanzi mi ha avvolta dalla prima all’ultima pagina.
Ora dopo averlo terminato sento il bisogno di immergermi nuovamente tra tutti quei deliziosi profumi.
Cosa aggiungere? Buona lettura!
“Evaporo allegramente nell’aria chiara, il mio mistero che si avvicina, e non vedo fantasmi, non predico il futuro, anche il regalo che rende felici appena intravisto, attraverso un vetro, nel buio”.