Villetta con piscina
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Opinioni inserite: 4
cinismo agghiacciante
Romanzo abbastanza fluido e senza troppi punti morti, "Villetta con Piscina" mi ha letteralmente invaso d'ansia e lasciato molto perplessa dal punto di vista etico. Sconvolta è dire troppo, ma un po' amareggiata al pensiero che ci siano davvero nella realtà personaggi come il protagonista che con il loro potere o capacità possano essere così crudeli nei confronti del prossimo.
Racconto un po' ombroso e poco chiaro in alcuni punti, troppo esplicito in altri.
Linguaggio semplice nonostante il protagonista sia un medico.
Testo troppo cinico, a mio parere.
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Cinica vendetta
Durante la lettura di questo romanzo ho più volte trasferito il mio pensiero sul mio medico di famiglia; professionista molto comune con il quale abbiamo un rapporto di fiducia e al quale comunichiamo, e confidiamo, i nostri malanni, le nostre paure, i nostri stati ipocondriaci. Sì, perché Marc Schlosser, protagonista del romanzo, è proprio quel medico di famiglia che abbiamo scelto quale prima importante tappa, spesso unica, nel nostro percorso di mantenimento della salute fisica nell’accezione più vasta e complessa.
Un personaggio, Marc Schlosser, che vive una quotidianità comune a molte altre persone e, in particolare, a molti altri medici di famiglia; i suoi pazienti sono principalmente corpi da osservare nei dettagli, che gli ricordano le lezioni di fisiopatologia e anatomia all’università, in modo tale da poter raggiungere l’obiettivo che alla fine della visita in studio siano tutti gratificati, al di là del beneficio effettivo della cura trascritta su ricetta e/o l’invio per ulteriori controlli al medico specialista.
Ma, come spesso accade, ci sono delle situazioni per le quali prima il dubbio, poi la quasi certezza, instaurano un’azione programmata e irreversibile mirata a ottenere giustizia “fai da te”, o ancora meglio vendetta, a scapito del prossimo suo inconsapevole malgrado. La villetta con piscina è solo un dettaglio architettonico nell’intera cornice narrativa; uno sfondo di irrisoria importanza nel quadro contenente il cinismo e il modus operandi ben celato ma non cancellabile. Emergono le ipocrisie umane, la crudeltà nel decidere come e se curare una certa patologia, la voluta trascuratezza e il rimorso per qualcosa che avrebbe potuto essere evitata.
E’ spietato il dottor Schlosser! Evidentemente il suo astio, non ben valutato a causa del troppo rancore covato nel tempo per un enorme danno perpetrato nei confronti della sua famiglia, gli ha fatto dimenticare totalmente il giuramento di Ippocrate inducendolo a varcare una zona d’ombra talmente confusa senza possibilità di poter rivedere la luce.
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Villetta con piscina
Dopo aver gustato (è proprio il caso di dirlo!) "La cena", avevo alte aspettative su questo secondo lavoro di Koch, e fortunatamente sono state rispettate. Come nel primo romanzo, l'autore è bravissimo nel creare durante tutto il libro un'atmosfera di ansia e tensione che prepara ad un evento/rivelazione finale che spieghi poi tutto il quadro... Tanta suspense è gestita con maestria, non viene da pensare "Eddai, quanto la fai lunga, QUAGLIA!!", ma si gusta l'affilata ironia del protagonista e la lucida spietatezza con cui persevera i propri obiettivi... Davvero complimenti!
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...Dica 33! No...dico 90!
Semplicemente pauroso, supponente, cinico e metafisico. Consiglio di scegliere bene il medico curante se qualcuno decide di trasferirsi in Olanda, scartate immediatamente il dott.Marc Schlosser, perchè se fate i complimenti alla sua famiglia vi farà pentire di essere nati. Herman Koch dopo il drammatico "La cena" ritorna con un' altrettanto libro scorretto dove la vittima e il carnefice sono antipatici e odiosi e dove il fulcro in questione è la famiglia, il grandangolo della vita di ognuno di noi. Quante volte vi è capitato di essere scorretti per amore dei propri cari e per amor di voi stessi? Kock attraverso i protagonisti mette a nudo tutto il peggio e il marcio dell'indole umana.
Chapeau!!