Uomo nel buio
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Delusione
Questa volta il mio adorato Auster ha deluso. Per carità da un punto di vista (fanta)politico l'idea che dopo l'elezione di Bush nel 2000 sia scoppiata una guerra civile e che ora gli USA siano divisi in due è stimolante, il rapporto tra l'anziano scrittore e la nipote basato sulla comune passione cinematografica è molto intenso. L'annoso tema del rapporto tra autore e la sua opera sempre interessante. Ma la Letturatura è un'altra cosa. Nostalgia per tutta la prima produzione di Auster.
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Auster in vena di chiacchiere
Non è un libro all'altezza della fama dello scrittore statunitense, e soprattutto all'inizio si ha la sgradevole sensazione di leggere un lavoro da dilettanti, farcito com'è di clichè letterari.
La narrazione, tra alti e bassi, non decolla e si rivela qualcosa di raffazzonato, con un racconto senza capo né coda inserito nel romanzo che finisce com'era iniziato, nonché varie digressioni scritte, si direbbe, sotto la spinta della noia più che dell'ispirazione, da un Paul Auster in vena di chiacchiere oziose.
Una buona dose di sentimentalismo si aggiunge poi al quadro già fosco di un pessimismo esistenziale che è notoriamente l'altra faccia del sogno americano.
Di buono c'è, giusto nelle ultime pagine, qualche passaggio toccante nel confronto tra due generazioni, nel dialogo affettuoso tra due anime ugualmente ferite; troppo poco per considerare il romanzo degno di essere letto.
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Libro discreto, ma..
Un uomo che soffre di insonnia, cerca di inventarsi una storia che gli permetta di trascorrere le ore che lo dividono dal mattino dopo.
Così crea un personaggio immaginario che si risveglia in mezzo a guerra civile in America, senza ricordarsi nulla di come possa esserci finito e che ha il compito di uccidere chi ha creato la storia.
La notte gli permette di fare un bilancio della sua vita, i figli e i nipoti che ha avuto, le vite incasinate di ognuno, che si intrecciano con la sua.
La tristezza infinita di sentirsi solo, il buio come momento di riflessione e di incertezza sulla vita futura.
Tutto cessa alle prime luci dell’alba, come un sogno.
Chissà perché, mi ha fatto pensare ai bambini che si creano gli amici immaginari... e che ti aiutano a passare i momenti bui.
L’unica cosa che mi lascia perplessa del libro, è lo strano finale, quasi mozzato. Della storia inventata e del personaggio immaginario, non rimane traccia ritornando, come dopo un brusco risveglio, alla realtà di tutti i giorni.
Romanzo discreto, forse poteva essere sviluppato diversamente..