Una vita diversa
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Una vita diversa.
"Il mondo è diviso in modo sbagliato e crudele.".
Questo romanzo ci porta nell'Irlanda di fine 800 e inizi del 900, grandi cambiamenti ci sono in atto: rivolte prima sommesse e poi eclatanti per le strade e all'interno delle case, la morte della regina Vittoria, lotte religiose i cattolici da una parte e gli anglicani dall'altra, povertà dilagante e ricche famiglie in decadenza che non vogliono vedere che tanta gente intorno a loro soffre e pate la fame.
La Catherine Dunne ci racconta la vita di cinque donne, cinque donne che vivranno la loro vita in maniera totalmente diversa una dall'altra in un mondo che sta cambiando radicamente.
Tre sorelle Hannah, May e Eleonor, provenienti da una famiglia benestante, decaduta dopo lo scandalo provocato dal padre, e due sorelle Mary e Cecilia che vivono nei bassifondi di Dublino, presto orfane e costrette a lavorare fin da piccolissime, ognuna a loro modo cercherà di cambiare il loro destino, chi con successo chi senza risultato, chi con felicità, chi con profondo dolore e scoprendo troppo presto la morte, chi approfittando dei cambiamenti del mondo cercando indipendenza e coraggio e chi rimarrà impigliata nella rete di un'esistenza piatta e uguale a quella che le circostanze della società richiede.
Un bel libro per chi ama leggere storie di donne che soffrano, amano, odiano, gioiscono, lottano per cambiare il loro destino che sembra scritto già alla loro nascita.
"Quant'era facile, pensò, e imprudente, suggellare la propria vita con un'unica parola, un solo istante che avrebbe potuto decretare il successo o la disfatta."
Indicazioni utili
Da donna a donna
La scrittrice è definita una grande maestra nell'analisi dei sentimenti e, in particolare, è molto apprezzata per come sa parlare, da donna, alle donne, di donne. Io in questo libro non ho però trovato niente di tutto questo. Viene narrata la storia di tre sorelle di una famiglia agiata di Dublino, colpita da un improvviso rovescio della fortuna, intrecciata alla storia di due ragazze di Belfast, appartenenti alla classe operaia. Il tutto ambientato nell'Irlanda di fine Ottocento. Tutto qui. Poca introspezione. Poca empatia femminile. Poca sostanza. Forse non so apprezzare io questo stile, ma l'ho trovato davvero un libro spento, poco più di un romanzo rosa. Difficilmente leggerò altro di questa autrice.