Una storia vera fatta di bugie
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Ogni foglia è una bocca
Nata povera in Messico, la mamma disse che non voleva figlie stupide, costrette a costruire ramazze di legnetti per sempre. Leonora e le sorelle prepararono il loro magro bagaglio avvolto in un maglioncino, dirette al Convento di Santa Cecilia. Raccomandò loro: imparate a pregare e a dire sempre di Sì.
Fu così che Leonora si impegnò, imparò a pregare e a dire sempre Sì, per tutto il resto della sua vita.
Come ogni storia vera fatta di bugie, le verità che essa trattiene non sono meno dolorose delle menzogne.
Il racconto presenta una trama trita e ritrita, questo implica necessariamente che l’autore permetta l’emersione della vicenda con apposite strategie o virtuosismi. Jennifer Clement tenta con l’originalità, intestando capitoli alternati con due titoli che si ripropongono, a seconda di quale sia l’io narrante. Inserisce nel testo salmi e pensieri, canzoni e poesie scritte in corsivo. Trattasi di elaborazioni della forma che movimentano un testo per cui francamente ho provato poca empatia.
…E venne la bimba indio
che finì in collegio
che la signora ricca volle come domestica
e poi gli abusi
che alla fiera mio padre comprò…
Storia triste dai graziosi personaggi femminili, penna poco incisiva e penalizzante l’incapacità di trascendere una sufficienza tirata per i capelli.
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certe cose si seppero per caso e qualcuno disse ch
Lenora lascia una vita di stenti, da raccoglitrice di arbusti per il convento. Qui viene istruita e preparata ad una vita migliore. Le monache la mandano in una famiglia a fare la serva, convinte che qui troverà un posto pulito dove vivere e carne più di volta alla settimana. Un bel passo avanti per una che viveva in una capanna, veniva abitualmente battuta dalla madre con gli stessi arbusti che raccoglieva. O no? . Ingenua, abituata a dire senpre di sì, ad essere invisibile, quasi non si accorge di quello che sta succedendo. Il signor O'Connor avvocato di successo appassionato di gonelle non ci mette molto a mettersi alle calcagna anche della servetta. Da qui alla gravidanza il passo è subito fatto.
Un libro che parla della dura vita dei poveri a Città del Messico: la scelta per una ragazza è poca: o miseria assoluta con qualche incursione nella prostituzione o vita meno dura come domestica col rischio di diventare il giocattolo dei datori di lavoro.
Le protagoniste del libro sono le donne : ricche, povere, con i loro acciacchi, le loro superstizioni e malattie dell'anima. Ricche o povere sono comunque succubi degli uomini. Agiate o sull'orlo della miseria devono sempre confrontarsi con un mondo non ancora pronto a lasciar loro lo spazio che meritano. Il finale è tragico, ma probabilmente è l'unico possibile, del resto le due principali attrici erano state inevitabilmente legate dall'unico uomo che compare nel libro.
Interessante anche la scelta dello stile del libro: capitoli che si alternano raccontando gli stessi eventi dal punto di vista di due personaggi diversi. Intervallate alla prosa troviamo anche i versi di una poesia che fanno da collante alla storia.
Ho letto questo libro in poche ore, ma ci sono tornata sopra in seguito. Trovo che sia uno di quei romanzi brevi capaci di condensare in poche pagine innumerevoli spunti di riflessione.
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Non c'è miele in questa terra
Piccola storia per grandi sentimenti, così lo definisco questo libricino, poco più di cento pagine, un racconto fatto di dolore e sofferenze, di povertà e fame, di speranze ed amore, di grande intensità emotiva. Ambientato a Città del Messico, dove la divaricazione fra ricchi e poveri è notevole, dove i ricchi mangiano e vestono e i poveri non mangiano e muoiono per nulla. I poveri come Leonora, la protagonista del libro, viene mandata in convento perché la madre ritiene che in famiglia di persone che raccolgono legnetti per fare scope ce ne siano abbastanza, e non vuole altre donne che continuano a fare una vita stupida e ingrata come la sua, almeno le sue figlie femmine devono fare altro, aspettarsi dell'altro dalla vita. Leonora viene prelevata dal convento da una ricca famiglia di un avvocato, dovrà fare la domestica e la baby sitter. Lei ha soli tredici anni. Leonora è una ragazza ingenua non sa assolutamente nulla della vita e del mondo che la circonda, essendo vissuta in un piccolo villaggio e poi in convento. Lei è pulita come una carta bianca su cui si ci deve scrivere, priva di malizia e difese. Ma al momento opportuno, quando qualcuno della casa scriverà qualcosa sul suo corpo, lei saprà difendersi e accampare i suoi diritti. Non sarà facile allontanarla e liberarsi di lei, mostrerà una tenacia nata dall'affetto e da un legame intenso. Ma difronte alla cattiveria dei ricchi e potenti non si possono avere armi e scudi di difesa, soprattutto quando si è poveri, buoni ed ingenui. Si soccombe inevitabilmente e si diventa cenere sparsa al vento. Una lacrima.
Questo libro è troppo bello per non leggerlo e troppo pieno di sentimento per non immergerci nella sua trama. Frasi poetiche si inframmezzano nel discorso, tre voci narranti, frasi brevi,concise, scarne, insomma in tutto il suo essere questo racconto è una gemma che non possiamo perderci, fresco come foglie di menta e dolce come il miele ma amaro come il fiele.