Una mano piena di nuvole
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La mano di Dio
Columbia County, Arkansas, 1956. Quella dei Moses è una famiglia ben conosciuta in questa piccola contea ai confini con la Louisiana.
Certo ci sarebbe da meravigliarsi se non fosse così: tutti conoscono tutti e le case sembra quasi non abbiano pareti in questa zona. Tanto più che i Moses, John e Calla, gestiscono rispettivamente il bar e la drogheria del loro paese che tutti quindi, o per necessità o per piacere, hanno frequentato.
Una gran bella famiglia quella dei Moses, unita ed affiatata: e se qualcuno avesse dei dubbi in merito non dovrebbe far altro che presentarsi a casa loro il giorno del tradizionale incontro annuale di tutta la famiglia e rendersi conto di persona dell'amore e dell'affetto che circonda John e Calla da parte dei loro quattro figli, Toy, Sid, Alvis e l'unica donna Willadee ed i tanti nipoti che scorazzano allegri e spensierati nella proprietà di famiglia.
Tutti sanno però che anche i Moses hanno attraversato periodi difficili che hanno segnato profondamente la loro vita e che ancora turbano la loro serenità: Walter, il più piccolo tra i figli di John, muore accidentalmente in segheria mentre lavora e Toy, il fratello maggiore, torna dalla guerra con una gamba in meno e con tanta rabbia nel cuore; tanta anche per un uomo forte e leale come Toy.
C'è poco da condannarlo, quindi, se appena tornato in città dalla guerra e vedendo uscire da casa sua un uomo - quando invece pensava di trovare la moglie, sola, ad attenderlo - decide di seguirlo ed ucciderlo a sangue freddo. Ma non finirà in carcere perchè in città tutti sanno che Toy Moses non avrebbe mai ucciso nessuno senza una buona ragione; anche lo sceriffo lo sa e non ci pensa due volte a far passare quell'omicidio per uno sfortunato incidente.
E poi quell'uomo, Yam Ferguson, era ben noto in paese come un farabutto, figlio di un ricco proprietario che grazie alle sue raccomandazioni era riuscito ad evitare la guerra e trascorreva i giorni importunando le mogli degli onesti cittadini chiamati alle armi. Più che giusto, quindi, che fosse morto.. e se non lo avesse ucciso Toy sicuramente avrebbe provveduto Dio in altro modo.
Tra l'altro Dio ha sempre avuto un occhio di riguardo per i Moses; anche se loro forse non lo sanno o non se ne rendono conto. Tanto che quando John, incapace di reggere oltre il dolore per la morte prematura del figlio, decide di togliersi la vita con un colpo di fucile e proprio durante una delle riunioni annuali di famiglia, nessuno sembra biasimarlo, nemmeno la moglie o i figli ormai convinti che sarebbe successo prima o poi.
Sempre uniti, i Moses, anche contro Dio se Lui porta via uno di loro così ingiustamente. E contro Samuel Lake, portavoce di Dio nonchè marito di Willadee Moses, la figlia preferita di John, testarda come lui, tanto da sposare contro la volontà del padre il pastore metodista Samuel, integerrimo ed infaticabile predicatore della parola di Dio. E della Sua magnanimità, della Sua benevolenza che mai potrà tradire le aspettative di chi crede in Lui. Anche se spesso la vita sembra remare contro, a tal punto che risulta arduo pensare che sia voluta da Dio, che faccia parte di un Suo progetto.
Tutto ciò è solo una minima parte della storia raccontata dall'autrice Jenny Wingfield che vede come protaqonista anche la piccola Swan, figlia di Samuel e Willadee, a cui è ispirata la splendida copertina del libro ma che ho volutamente evitato di citare per non anticiparvi niente sul suo personaggio.
Per il semplice motivo che il punto di forza di questo romanzo è proprio nel modo con cui l'autrice induce il lettore ad appassionarsi alle vicende della famiglia Moses, lo invita a casa loro e lo rende partecipe della loro vita quotidiana, sin quando si sentirà uno di loro, uno di famiglia.
E questo perchè il lettore possa avvertire sulla 'propria pelle' la drammaticità del tragico episodio finale, un episodio di violenza che seppure descritto in modo molto velato senza indugiare sugli aspetti più cruenti riesce comunque a scuotere il lettore, proprio in virtù del rapporto di intimità che l'autrice instaura tra il lettore e la famiglia Moses.
E Jenny Wingfield ha certo esperienza da vendere in questo campo avendo scritto negli anni precedenti diverse sceneggiature per film di discreto successo: sa bene, quindi, come coinvolgere emotivamente il lettore, quali corde toccare.
Stile di scrittura molto fluido e scorrevole, sicuramente non pregiato ma comunque efficace nel creare quel crescendo di tensione fondamentale nell'evolversi dello scontro tra bene e male, tra il buono ed il cattivo di turno.
Un romanzo perciò senza grandi pretese se non quelle di garantire una lettura emozionante che coinvolge il lettore rendendolo spettatore partecipe della vicenda, soffrendo e gioendo all'unisono con i protagonisti della storia.
Un'ultima considerazione del tutto personale sul titolo 'Una mano piena di nuvole' dell'edizione italiana del libro: una traduzione, se così possiamo definirla, alquanto 'originale' del titolo 'The homecoming of Samuel Lake' dell'edizione americana.
Samuel Lake è il pastore metodista , irreprensibile seguace della parola di Dio, la cui fede e perseveranza vengono messe a dura prova da una serie di vicissitudini negative che lo porteranno a dubitare, a vacillare.
Il 'ritorno a casa' del titolo originale ha quindi un doppio senso: la casa non è solo quella dei Moses ma anche quella del Signore.
La traduzione italiana del titolo credo si possa comunque collegare al tema religioso e della fede in particolare: una 'mano piena di nuvole' è una mano che viene dall'alto, insperata, inattesa, unica ancora di salvezza per chi è a terra a fa fatica a rialzarsi e quando apre gli occhi ciò che vede dinanzi è una mano tesa, che sembra quasi venire dal cielo; non si scorge un volto ma solo nuvole intorno.
"Alla gente piacerebbe se le cose andassero avanti sempre uguali a com'erano in passato, ma questo non è possibile, ed è un bene, perchè quando una parte di una cosa comincia a cambiare anche tutte le altre si modificano, e presto inizia tutta un'altra storia".
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Vale la pena
La storia può piacere o meno. A seconda dei gusti lo si può definire noioso, improponible ma una cosa è certa: la Wingfield ha una straordinaria capacità di creare personaggi veri che in poche battute si trasformano in persone credibili e si animano di vita propria. Così è per la bambina Swann, per la leggera Bernice persino Samuel nella sua ossessione religiosa risulta umanamente credibile. L'ho letto d'un fiato sentendo il bisogno nelle pause di riprenderlo in mano: dopo migliaia di testi letti forse non resterà scolpito nel mio immaginario ma vale la pena di leggerlo. Davvero.
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Una lettura scorrevole ma con temi forti
Una mano piena di nuvole ha una scrittura molto scorrevole e piacevole.
Una storia che si svolge in un mondo molto diverso dal nostro tecnologico. Ti fa riscoprire la bellezza delle grandi famiglie con i loro alti e bassi, e delle cose semplici della vita come un pezzo di terra da coltivare o l'infanzia in mezzo a prati e ruscelli piena di fantasia.
In dei momenti forse può sembrare un po ripetitivo e lento. E in molti punti anche molto cruento. Quindi anche se la copertina vi induce a pensarlo un leggero libro sull'infanzia , non fatevi ingannare. Perché è proprio l'opposto. Un libro che passa da momenti dolcissimi dell'infanzia ad altri che sembrano minacciarla per sempre.
In sostanza un libro da leggere, che vi farà provare più emozioni : gioia, rabbia, tristezza e speranza.
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UNA MANO PIENA DI NUVOLE
Questo libro non solo è piaciuto a me e alle tante mie amiche alle quali l'ho prestato, ma anche a mia figlia di tredici anni. credo che ciò sia stato possibile perché "Una mano piena di nuvole" racconta una storia che tocca le corde del nostro cuore a qualsiasi livello e ad ogni età. La storia si svolge in una fattoria nel cuore dell'America degli anni '50 dove amore, odio, pregiudizi e eroismo convivono. è la forza dell'amore a vincere sul bigottismo, l'ipocrisia e la crudeltà regalandoci personaggi indimenticabili come la coraggiosa Swan, il reverendo Samuel Lake, e tutti gli altri personaggi che declinano la loro esistenza in un percorso diverso da quello che logicamente ci aspetteremmo. Così è anche nella vita che talvolta è né razionale né lineare nell'accompagnare l'esistenza delle persone.
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UNA STORIA TOCCANTE!
Leggendo la trama di questo libro mi ero fatta un'impressione diversa sulla storia. Mi sono quindi imputata che dovevo leggerlo e, come per magia, è stato uno dei libri che mi è arrivato per il mio compleanno.
Felicissima, ho cominciato a leggerlo subito;il libro, devo dire,
è cominciato in sordina. Sembrava una storiella da niente, ma, anche se un pò delusa, ho voluto lo stesso andare avanti con la lettura.
Invece, con mia grande sorpresa, il libro si è evoluto, ho cominciato a conoscere meglio i personaggi, a conoscere le loro storie e tutto
ha avuto un senso! Un bel libro davvero, forse un pò tutto descritto in maniera semplice, ma proprio per questo la storia non è stata per niente
noiosa, anzi, l'ho letto velocemente, sopratutto alla fine, dove non me la sentivo di abbandonare la lettura, dovevo vedere come
andava a finire. Ho trovato che però, come dicevo all'inizio, la trama descriveva come protagonista una bambina;si, è vero, lei è presente nella storia,
ma quando nel libro leggo"un segreto forte e tenera ma estremamente pericolosa", pensavo che questa amicizia venisse in qualche modo
elaborata in maniera più costruttiva. Invece, mi è parso che questa cosa è passata in sordina, evidenziata si, ma non in modo esagerato.
Forse, l'avrei evidenziata e marcata più a fondo questa amicizia tra i due bambini. Però, ripeto, questo non significa che il libro non mi sia piaciuto
anzi ho trovato interessante che nel libro qualsiasi personaggio ha avuto da dire la sua! Fantastici i personaggi di Calla e suo figlio Toy, odiosa Bernice e assente e molto ingenuo il padre Samuel.(anche se, alla fine della storia, bhe, finalmente si sveglia!).
Un libro comunque consigliato, per una lettura veloce e interessante, per immergersi in una storia che comunque potrebbe essere reale, portata ai nostri giorni.