Un viaggio chiamato vita
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 4
Il valore delle piccole cose.
Chi ha letto un romanzo di Banana Yoshimoto conosce bene la struttura delle sue opere e nello specifico il fatto che l’autrice dia vita ai suoi componimenti arricchendoli di più racconti, ognuno con un suo preciso significato ed un suo diverso messaggio. In “un viaggio chiamato vita” il percorso che viene intrapreso dalla scrittrice è ben diverso, è un viaggio nei ricordi, lontano dal tempo e dallo spazio, un cammino dove risaltano le piccole cose, i momenti sfuggenti e perfino quella routine e quelle abitudini che dettano i ritmi della nostra vita. E’ dunque un unico grande racconto costituito da tanti aneddoti che seguono il filo logico di ripercorrere le memorie di una vita. Piccoli frammenti vengono raccolti e descritti, il lettore si immedesima nella quotidianità che legge e si lascia trasportare incondizionatamente.
Lo stile è quello a cui siamo abituati da Banana anche se a tratti il linguaggio perde di fluidità perché come ogni ricordo questo viene esposto senza rispettare un ordine cronologico ma semplicemente seguendo la collocazione con cui sovviene alla mente, dato che rende talvolta farraginosa la lettura. E’ un romanzo pacato che descrive l’umanità con tutta la serenità e il calore possibile. La forza del libro è senza dubbio il fatto che ognuno può immedesimarsi nelle rievocazioni della letterata. E’ un componimento narrativo che non lascia dubbi: o si ama o si odia.
Indicazioni utili
- sì
- no
Un viaggio chiamato vita
In questo libro Banana si discosta completamente dai suoi soliti scritti infatti è uno spaccato in cui la scrittrice narra di episodi della sua vita.
Narra del suo amore per l'Italia e delle persone conosciute nei suoi viaggi.
L'ho trovato a differenza di altri suoi libri un po' palloso.
Ma per coloro che vogliono conoscere meglio la sua vita è un'opera che consiglio sicuramente.
Per coloro che come me invece amano la delicatezza con cui sa toccare anche gli argomenti più scabrosi, come la morte, l'amore, il tradimento, con una finestra sempre aperta alla speranza.
Forse lo troveranno un po' noioso, ma penso ne valga la pena approfondire la conoscenza di Banana come persona scoprendo la donna autrice dei romanzi brevi forse più amati al mondo
Indicazioni utili
superficiale
Chiaramente quello che scrivo e' solo un mio parere personale. Senza dubbio il peggior libro della Yoshimoto. E' una a utrice a me molto cara ma questo libro e' scritto in maniera molto superficiale, e' ripetitivo e si percepisce che probabilmente doveva uscire con un nuovo romanzo e ha messo insieme poche idee confuse. Ritorna diverse volte sugli stessi viaggi e descrive le stesse identiche scene. Dai viaggi in italia esce una figuara degli italiani deprimente e scialba, come fosse un bel paese ma abitato da persone sciocche. tutto condito da commenti classisti. Mi auguro che sia un incidente di personso e che l'autrice si riprenda perche' lei e' geniale ma questo libro e' alla sua altezza
Indicazioni utili
Si e No
Questo è stato il primo libro dell’autrice che ho letto e so che è stato un errore… ma non l’ho scelto io, mi è stato regalato. Credo che tutto dipendesse dal mio stato d’animo quando prendevo in mano il libro… libro che non è un romanzo ma una raccolta di pensieri e sensazioni ed esperienze…
Lo stile con cui è scritto questo libro non mi è molto piaciuto, sembrava un po acerbo anche se migliorava sul finale. Non è un libro che segue un filo logico quindi a volte sembra parecchio scollegato.
A volte sembra tutto molto delicato ma spesso invece il tutto risulta solo molto banale e superficiale e purtroppo è un’idea che mi si è riflessa anche sull’autrice, di cui in realtà non so nulla ma se dovessi farmi un’idea di lei su quello che ho letto in questo libro, non sarebbe sicuramente molto positiva. Se dovessi basarmi su questo libro per la scelta se leggere o no ancora qualcosa di suo… direi no. Ma ho letto anche che questo libro è consigliato a chi di lei ha già letto qualcosa. Credo che proverò almeno un suo romanzo.
C’è stato però verso la fine… il pezzo in cui racconta del cane, che mi ha veramente molto commossa. Quel pezzo mi è piaciuto davvero tantissimo.