Narrativa straniera Romanzi Un giorno di festa
 

Un giorno di festa Un giorno di festa

Un giorno di festa

Letteratura straniera

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A tredici anni, Henry si sente separato dal mondo. Vive con sua madre Adele, una donna bella e triste, che dopo un divorzio difficile si è chiusa in se stessa; ha poche occasioni di svago e nessun amico, finché nel fine settimana del Labor Day un uomo dai vestiti sporchi di sangue lo avvicina al supermercato, chiedendogli aiuto. Si chiama Frank e rivela di essere evaso dall’infermeria del penitenziario, ma nonostante il rischio Henry e Adele non esitano ad accoglierlo in casa con loro. E in pochi, intensissimi giorni, la loro vita cambia radicalmente: Adele riscopre la passione con Frank, che cerca di redimersi da un tragico errore; Henry trova finalmente una gura paterna, con cui imparare a giocare a baseball, a cucinare una torta perfetta, a confrontarsi con la gelosia e l’amore. Così, mentre fuori la polizia dà la caccia a Frank, in casa il tempo sembra scorrere lento, racchiuso nell’intimità di una famiglia ritrovata. "Un giorno di festa" parla di un ragazzo che affronta la difficoltà di crescere, di un pericolo che si trasforma in rinascita, di destini che si intrecciano all’improvviso per un gesto di fiducia. Dopo "L’albero della nostra vita", Joyce Maynard tesse una trama perfetta, in cui le vite di tre persone cambiano in un unico, travolgente weekend, aprendosi alla speranza della felicità.



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Un giorno di festa 2023-04-04 05:43:21 68
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68 Opinione inserita da 68    04 Aprile, 2023
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Desiderio d’ amore

Casa, amore, famiglia, un luogo cui appartenere dove sopravvive un senso di non appartenenza, una trama lineare che è la perfetta sceneggiatura di un film .
Henry ha tredici anni e sta con la madre Adele, bella e triste, frequenta poco il padre che si è rifatto una famiglia altrove, vivono in una cittadina in cui tutti si conoscono e nessuno va a trovarli, lei e’ disillusa dall’ amore, senza un lavoro fisso, rimpiange un passato in cui aveva ceduto al sogno di un matrimonio perfetto e al desiderio di una maternità più volte sottrattale.
Henry è solo, incapace, inopportuno, senza amici, negato per il baseball, vorrebbe che Adele fosse felice, vive un’ età in cui comincia a interrogarsi sul sesso e sulle ragazze.
Frank e’ un galeotto con un torbido passato relazionale, ha scontato quasi tutta la sua pena ma decide di evadere tormentato da un senso di libertà e di riscatto che non lo ha mai abbandonato.
Un incrocio pericoloso quanto scontato e necessario, nulla da perdere, poco da chiedere, tanto da desiderare.
La disillusione della speranza, l’ esclusione dal respiro della vita, un angolo di mondo defilato, una terra di mezzo che profuma di attesa e di rassegnazione, normale illegalità, improbabile possibilità.
Frank entrerà con naturalezza nelle grazie della famiglia ristretta, ciascuno pervaso da una fragilità emozionale che apre a un possibile scambio, cancellando gli indizi che riguardano un individuo pericoloso ricoperto di sangue, considerandolo un semplice essere umano spogliato di tutto cui dare riparo e a cui concedere una possibilità.
La quotidianità esprime una progressiva comunanza, gesti, sguardi, dialoghi, piccole cose, la propria storia assume contorni diversi.
In breve le aspettative confluiranno nel desiderio e nella possibilità di una nuova famiglia, ciascuno con motivazioni proprie, chi per recuperare la figura paterna, chi nella speranza di essere amato, chi attraverso un’ idea di riscatto.
Cosa può succedere quando passato e presente incombono, c’è una taglia pendente su un pericoloso assassino, gli intrecci soccombono all’ ombra di chi si sente rivale in amore, quando si è attraversati da pensieri indecenti ed egoistici, con l’ incubo di essere sottratti e sostituiti nel proprio amore, una madre che immaginiamo lontana con un altro figlio e una nuova famiglia?
E allora dinamiche inverse, un senso di vuoto e di non appartenenza, la voglia di tradire, di essere altrove, di affidarsi al proprio orgoglio ferito.
Gli eventi precipitano quasi inconsapevolmente, assumendo un indirizzo diverso, svuotando la propria costruzione affettivo-relazionale, inscenando altro.
Vite altrove, forse per sempre, chissà, il tempo lenisce le ferite, in parte si consuma negli anni, la gioventù si affida alla costruzione di una vita, si cambia, si ricorda, si vive, lo sguardo al futuro, e del passato che cosa rimane?
Quel senso di appartenenza durato pochi giorni, una condivisione vissuta a tredici anni, una passione da coltivare, un amore mai scordato, ormai radicato dentro.

….” Tredici anni non erano pochi per capire che il dolore e il rimpianto assumono varie forme”….

L’ epilogo non sarà semplicemente quello che è stato, l’ intensità del tempo vissuto, ma un sentimento radicato che esprime la vera droga della vita, l’ amore, un’ unione di intenti in un mondo perfetto che basti a se stesso, impossibilitati e respinti, un idillio breve e lunghi anni in attesa di un ritorno per sempre….

Un romanzo che, oltre la bellissima copertina, scorre nel respiro di una linearità narrativa con limiti evidenti, una vicenda già letta che non riusciamo ad immaginare diversa. La trama è funzionale alla fragilità del contenuto, personaggi scontati e conosciuti altrove, il ragazzino solo in cerca di una famiglia e di un padre, una bella madre intristita e disillusa dall’ amore, un cattivo-buono trasformato in eroe.
Che poi si ricerchi la profondità sentimentale lasciando un’ aurea di sentimentalismo e di profetica essenza di un amore respirato e vissuto anche nella propria assenza protratta, in una educazione sentimentale che ha lasciato il segno per sempre, in una costruzione di una vita che sia diversa dalla propria affidandosi all’ ottimismo

….” di luci accese e di una porta aperta”…,

non è che lo scontato epilogo di una fiaba di superficie piuttosto edulcorata e poco accattivante.

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